Ultimo aggiornamento il 17/02/22
Tra gli indicatori più utili in assoluto per i trader che operano online, un posto di riguardo spetta alle Bande di Bollinger. A conferire loro grande importanza è in particolare la capacità di fornire preziosi dati e informazioni sull’andamento dei prezzi tali da implementare le possibilità di guadagno. In questa guida andremo perciò ad esaminarle in modo tale da andarne a chiarire la funzione nell’ambito di una accorta politica di investimento.
Sommario
Cosa sono le Bande di Bollinger?
La nostra recensione deve partire necessariamente dalla spiegazione di cosa siano le Bande di Bollinger. Che, esaminate da un semplice punto di vista grafico, sono le curve tracciate internamente e intorno alla struttura dei prezzi, solitamente sotto forma di candele giapponesi. Grazie ad esse è possibile procedere all’identificazione visiva degli scostamenti eccessivi del prezzo dal suo valore effettivo.
Per quanto riguarda la loro struttura, ad essa concorrono una media mobile a 20 periodi, una band superiore e una sottostante, indicate anche come envelopes. Proprio queste ultime provvedono a tracciare un recinto in cui il prezzo dovrebbe muoversi dando spunto per il perseguimento di un trend following molto proficuo.
I due concetti da cui traggono origine sono la media mobile semplice e la deviazione standard (positiva e negativa).
Per media mobile semplice (SMA) si intende uno degli indicatori che sono alla base dell’analisi tecnica. Visivamente si presenta come una linea che, una volta accostata al prezzo esaminato, provvede a mostrare il livello medio dei prezzi dell’asset analizzato nel corso di un periodo predefinito dall’investitore.
Per quanto riguarda la seconda si intende invece il valore che mostra la dispersione tipica di un prezzo rispetto alla media formata dalle varie rilevazioni. In particolare, la dispersione è il risultato della differenza tra la quotazione di chiusura e quella di mezzo.
Lo strumento varato da Bollinger si giova dell’apporto di tre linee. Proprio esse, intersecandosi con il grafico e le candele, sono in grado di fornire segnali in relazione all’apertura di posizioni su un determinato bene. Nel corso del tempo, queste bande hanno visto mutare la loro funzione. Ideate con l’intento di misurare le oscillazioni delle quotazioni, sono ora considerate alla stregua di indicatori di volatilità.
Al tempo stesso, però, sono utilizzate anche per individuare le fasi di ipercomprato e ipervenduto. Una funzione che condividono con gli oscillatori di momentum, ad esempio Relative Strenght Index e CCI.
Proprio il loro utilizzo rende più facile comprendere i momenti di bassa e alta volatilità delle piazze finanziarie. Combinate inoltre con l’indicatore MACD o altri analoghi permettono di anticipare la formazione di una tendenza. In tal modo è possibile scegliere il miglior punto d’entrata, senza subirne la nuova situazione e farsi spiazzare dal suo arrivo.
Per quanto riguarda l’utilizzo operativo, il settaggio ideale delle bande è a 20 periodi per la SMA, mentre il dato che occorre adottare per la deviazione standard è 2. Almeno queste sono le indicazioni fornite dal suo ideatore, anche se, nella realtà ogni trader può modificare il piano originario a suo piacimento.
Da dove arrivano le Bande di bollinger?
A ideare le bande che portano il suo nome è stato John Bollinger, un analista finanziario americano, che si è ispirato nella sua teoria alle precedenti formulazioni di John Hurst. Il suo percorso è stato ultimato nel 2002 con la pubblicazione del libro “Bollinger on Bollinger Bands”, in cui ha illustrato il suo operato. Proprio grazie a queste teorizzazioni è considerato tra i più importanti analisti finanziari del suo Paese.
La pubblicazione del libro, però, va considerata solo come l’ultimo atto di un lavoro lungo due decenni, iniziato intorno al 1980. Ovvero quando John Bollinger, al tempo operatore finanziario indipendente, entrò nella redazione del Financial News Network. All’interno della struttura avrebbe poi assunto il ruolo di capo analista finanziario, ricoprendola per 7 anni.
Il suo lavoro teorico proprio in quel decennio si allargò ad altri analisti, diventando un vero e proprio punto di riferimento. Tanto da permettergli di trionfare nel Lifetime Award for Outstanding Achievement in Technical Analysis, premio conferito a chi è in grado di fornire grande contributo al settore dell’analisi.
Dopo la diffusione sempre più rilevante delle sue bolle, Bollinger ha quindi fondato la sua azienda, Bollinger Capital Management, al cui interno ha assunto il ruolo di presidente. Azienda che, naturalmente, svolge analisi per conto di una clientela vasta e variegata, investendone il denaro e fornendo preziose informazioni.
Volatilità e bande di bollinger
Le Bande Bollinger sono utilizzate solitamente per trarre indicazioni, concentrando il loro raggio d’azione sull’instabilità che distingue le operazioni finanziarie. A questo punto della nostra recensione diventa quindi indispensabile parlare della volatilità, intesa come la variazione cui è oggetto una quotazione in un determinato arco temporale. Più sarà ampia la variazione percentuale nel periodo in esame, maggiore sarà la stessa.
Le sue caratteristiche sono tre:
- La ciclicità, ovvero l’alternanza di periodi in cui le oscillazioni sono forti ad altri in cui sono invece moderate. Questa caratteristica si esprime, quindi, mediante fasi di espansione e contrazione;
- la persistenza, intendendo come tale la capacità di resistere prima che avvenga il suo massimo, cui segue il ripiegamento;
- il ritorno al livello medio, il momento in cui dopo aver attraversato un massimo il trend rientra in un range di normalità.
Se sono state ideate con l’intento di avere un indicatore della volatilità tipica dei mercati, con il tempo hanno però dimostrato di poter fungere anche in altre vesti. In particolare, possono fare da rivelatore di tendenze, del range di oscillazione, per ipercomprato e ipervenduto, di accumulatore e distribuzione. Una versatilità tale non solo da farne uno strumento estremamente prezioso di trading, ma anche da spingere molti trader ad utilizzarlo senza ausili di alcun genere.
Un loro accorto utilizzo permette in effetti di fare da guida nella ricerca di segnali operativi e stabilire il momento più propizio per prendere posizione o uscirne. Proprio per questo motivo sono ritenute molto importanti per chi deve operare sul Forex, oppure investire in strumenti come CFD o ETF.
Bande di Bollinger parametri e formula
Le Bande di Bollinger non devono essere calcolate in modo da poterle visualizzare sui grafici. Sono gli algoritmi predisposti dal proprio broker, si tratti di eToro, Capital.com o altro, a fare in automatico i necessari calcoli. Si tratta quindi di calcoli preimpostati, tali da rivelarsi idonei per il Forex trading online, oppure per investire in criptovalute, ETF, CFD o altro market. Se questa modalità va bene per i principianti, chi è esperto può invece adattare il processo alle sue particolari esigenze.
La formula per poterle impostare è comunque la seguente: Media mobile +/- (fattore F * dev. stand.)
Solitamente, le bande ideate da Bollinger sono in grado di contenere il grafico. In alcuni casi, però, questo tende a muoversi al di fuori di esse. Se ciò accade, gli analisti sconsigliano dall’intraprendere operazioni di trading su CFD, Forex o altro.
Come si usano le bande di Bollinger?
L’intento che ha mosso John Bollinger nel suo lavoro teorico era la creazione di un canale in grado di descrivere il movimento dei prezzi e di adattarsi alle mutazioni della volatilità.
Il conseguimento di questo risultato è stato reso possibile dall’utilizzo della deviazione standard, caratterizzata da due vantaggi notevoli:
- la sua capacità di misurare il grado di volatilità, quindi la sua intensità;
- quella di individuare in termini statistici la probabilità che una serie di dati vadano a distribuirsi.
Per farlo, occorre però seguire un percorso ben preciso, il cui primo passo è costituito dal tracciamento di una linea mediana, costituita dal livello medio periodico.
A partire da essa è possibile tracciare le altre due bande:
- una superiore formata dalla linea mediana cui vanno aggiunti due punti di Deviazione Standard;
- una sottostante, derivante dalla sottrazione di due punti della stessa alla linea di mezzo.
L’utilizzazione delle deviazioni standardizzate è dovuto in particolare alla necessità di non allargare troppo il canale dinamico, limitando in tal modo l’eventualità che i prezzi possono cadere al di fuori delle bande. Sulla base degli studi condotti, queste impostazioni sarebbero in grado di contenere tra l’88 e l’89% di essi, si tratti di Forex, ETF, CFD o altri mercati.
Per quanto concerne la trasposizione nella pratica dell’idea di Bollinger, occorre ancora una volta sottolineare come i software utilizzati nel trading vadano a costruirle in maniera autonoma. Alla base, però, ci sono le scelte, che vanno effettuate dall’utente, oppure quelle predefinite in sede di programmazione.
Nel sistema creato per questa via, la banda posizionata in alto e quella inferiore sono chiamate a fungere in qualità di aree di supporto e resistenza dinamiche. In buona sostanza spetta ad esse indicare le eventuali fasi di ipercomprato e ipervenduto.
Occorre poi notare come nel corso delle sessioni più turbolente le bande tendano ad espandersi, contraendosi invece se la volatilità è contenuta. In entrambi i casi, comunque, il prezzo tende a tornare verso la loro central line, dando vita al cosiddetto rimbalzo di Bollinger.
In particolare, il suo avvicinarsi alla banda superiore, sino a bucarla, indica che il mercato sta entrando, o è entrato, in una situazione di ipercomprato. Un momento di questo genere prelude ad un prossimo ripiegamento della tendenza verso il basso, ovvero all’inizio di una classica fase ribassista. In vista della stessa diventa opportuno mettere in previsione una posizione short, nell’eventualità che esso rientri all’interno di quella alta.
Di converso, il suo arrivo in prossimità di quella posizionata in basso per bucarla, indica una fase di ipervenduto, prologo ad una inversione rialzista della situazione. Evenienza che rende opportuno aprire una posizione long per sfruttarne il rientro all’interno della sottostante. Sia in un caso che nell’altro è consigliabile posizionare il target in corrispondenza della central line.
Ove invece si verifichino momenti di restringimento delle bande, è possibile trarne profitto individuando il momento ideale al fine di un ordine di breakout.
Questa situazione è indicata con il termine di squeeze e prelude a due situazioni profondamente diverse:
- La rottura della band posta in alto ad opera delle candele, che evidenzia l’entrata del mercato in una situazione di crescita. Una volta che l’evento sia accaduto di solito la crescita del prezzo prosegue la sua corsa;
- La rottura di quella inferiore, da interpretare alla stregua dell’approssimarsi di un calo del mercato. In una situazione di questo genere, una volta verificatasi la rottura le quotazioni proseguono la loro discesa.
Come leggere il mercato con le Bande di Bollinger?
La banda Bollinger va considerata soprattutto un indicatore di volatilità, tra i migliori in questo particolare ambito. Il suo raggio d’azione, però, è in grado di allargarsi notevolmente. In particolare, è in grado di aiutare a individuare le fasi di ipercomprato e ipervenduto e capire qual è la tendenza principale del mercato. Le informazioni fornite con il suo utilizzo possono aiutare non poco gli utenti a precisare le loro strategie e investire al meglio il proprio denaro. Andiamo ad affrontare con la nostra guida ognuno di questi punti.
Come leggere le fasi?
Le fasi del mercato sono solitamente evidenziate dagli indicatori di momentum o dagli oscillatori come l’RSI. Per una più puntuale analisi di mercato, però, si possono mixare Bande di Bollinger e oscillatori. Si tratta in effetti di un momento molto importante per l’impostazione di una adeguata operazione d’investimento. Proprio per questo motivo, occorre capire cosa si intenda per ipercomprato e ipervenduto.
In particolare:
- per ipercomprato si intende un eccessivo movimento delle quotazioni verso l’alto. L’eccesso, però, non è da ravvisare nel volume delle vendite, ma nel livello da essi raggiunto, immotivato alla luce dei fondamentali, quindi non sostenibile dai mercati. Se questo si verifica è lecito attendersi un importante ripiegamento verso il basso;
- per ipervenduto si indica una situazione esattamente speculare, ovvero l’eccessivo movimento verso il basso delle quotazioni. In tale eventualità l’eccesso è ravvisabile nel livello troppo basso, anch’esso ingiustificato, e prelude ad una inversione.
Come leggere le tendenze?
La tendenza si verifica quando il mercato mette in evidenza un andamento prolungato da parte del prezzo, in crescita oppure in discesa. L’osservazione delle bande in esame è preziosa anche in questo senso, in quanto utilizzandole è possibile ravvisare quella principale.
Esistono due tipi di tendenza:
- di breve termine, la cui durata può essere arrestata da una fase laterale o da un’inversione. In tali periodi i profitti generati sono modesti;
- di lungo termine, apprezzata dagli investitori in quanto capace di assicurare pingui guadagni.
Il mezzo fornito da Bollinger aiuta ad individuare una tendenza rialzista quando il valore si mantiene all’interno del corridoio formato dalla media mobile e dalla banda superiore. Mentre la tendenza ribassista viene individuata grazie al suo permanere tra la media mobile e quella inferiore.
Come Fare Trading con Bande di Bollinger
La reale utilità che caratterizza le Bande di Bollinger è da individuare nella loro capacità di mostrare la lontananza di una quotazione da quella consueta. Si tratta di un’indicazione molto preziosa, proprio alla luce del fatto che sul lungo termine i valori tendono a tornare verso quello medio.
In termini tecnici, un prezzo prossimo alla parte alta dell’area da esse disegnata è considerato overbought, mentre uno vicino a quella sottostante oversold. Mixandole con un altro mezzo d’indicazione in grado di confermare la natura di ipercomprato o ipervenduto del mercato, il trading tende a semplificarsi notevolmente.
Occorre comunque ricordare che una strategia base di overbought e oversold per poter funzionare va utilizzata considerando la situazione in cui versano le piazze finanziarie. Vendere quando la quotazione raggiunge un massimo e acquistare se invece si dirige verso il fondo ha poco senso, se lo si fa a prescindere.
Si tratta di una modalità valida con un andamento laterale, ma dannosa con un trend in corso. Il reale profitto passa da una impostazione tale da prevedere trading solo nella direzione della tendenza, ove sia presente.
Bande di Bollinger: Segnale di acquisto (buy)
Il segnale di acquisto si verifica quando il prezzo rimbalza sulla banda inferiore dello strumento. In pratica, l’approssimarsi delle candele a quella posizionata in basso segnala chiaramente l’entrata del grafico in una situazione di ipervenduto. In questa circostanza si verificherà la liquidazione di molte posizioni short aperte con conseguente accumulo di quelle long sul bene considerato.
Prima di procedere all’apertura di un’operazione di acquisto occorre però che un modello candlestick provveda a segnalare la fine del movimento ribassista.
Bande di Bollinger: Segnale di vendita (sell)
Quando il prezzo va a rimbalzare invece sulla Bollinger band superiore, viene a formarsi la situazione inversa a quella precedentemente descritta. In questo caso l’avviso di vendita è all’esaurimento della spinta rialzista, che visivamente si identifica dall’avvicinarsi della target line a quella posizionata in alto.
Nel momento in cui si individua un modello tale da definire l’inversione di orientamento è possibile dare luogo all’apertura di un’operazione short.
I segnali di trading delle bande di Bollinger
Le Bollinger band sono considerate uno dei migliori strumenti di analisi tecnica, come abbiamo già ricordato in questa guida. Il loro obiettivo, quindi, è quello di trasformare semplici calcoli matematici in modelli di investimento. In primo luogo, però, si tratta di un mezzo delegato a fornire una misura della volatilità.
Invece di utilizzarle al fine di individuare punti di entrata e uscita per le posizioni assunte, sarebbe meglio considerarle alla stregua di un semaforo. In presenza di forti turbolenze, rischio e potenziale guadagno aumentano nella stessa misura, ove le prime siano basse diminuiscono proporzionalmente.
Banda di Bollinger e indicatore RSI
Tra le strategie più utilizzate in assoluto dai trader online, c’è quella che vede la combinazione tra Bollinger band e Relative Strenght Index. Il nome che assume questo modo di operare è Bande di Bollinger RSI.
Qual è la ratio alla base di questa modalità d’investimento? In pratica l’intento principale è da ravvisare nello sfruttamento dei momentanei cambi di direzione che caratterizzano il trend principale, indicati come rimbalzi.
A rendere molto performante l’unione tra questi due mezzi è proprio il fatto che sono in grado di fornire il meglio quando non sono utilizzati in maniera tradizionale. Il successo del mix Bande di Bollinger RSI ne è la più eloquente testimonianza.
Strategia RSI+Banda di bollinger
La strategia Bollinger Band RSI si fonda su alcune regole da non disattendere.
- La prima delle quali consiste nell’individuazione del trend corrente. In una situazione di mercato laterale, ovvero in mancanza di trend apparente, la sua validità viene a calare paurosamente.
- La seconda regola è quella relativa al fatto che l’asset in fase di “uptrend” deve mutare direzione per dirigersi in basso, verso la band inferiore, sino a toccarla.
- La terza regola consiste nell’andare a osservare il Relative Strenght Index una volta che la candela sia andata a toccare la più bassa. L’oscillatore, infatti, dovrebbe a questo punto posizionarsi ad un livello tra il 30 e il 50% e in salita, ovvero nella stessa direzione della tendenza in atto.
- La quarta regola prevede a sua volta la preparazione per l’avvio dell’operazione di fronte ad una candela decisamente rialzista. Ingresso che si può anche posticipare al tocco della central band da parte della quotazione.
Esempio pratico
Dopo aver affrontato dal punto di vista teorico il discorso relativo alla modalità d’investimento che unisce Bande di Bollinger e Relative Strenght Index, è arrivato il momento di formulare un esempio pratico in questa recensione. Per testarne l’efficacia, consigliamo comunque di provarla su un conto demo come quello fornito gratuitamente da Capital. com.
I settaggi che usiamo per implementarla possono essere ad esempio:
- RSI con 10 periodi, valore di 70 per Ipercomprato e 30 per Ipervenduto;
- Bollinger band con un numero periodi pari 50 e deviazione standard a 3.
Nel caso in cui le quotazioni vadano a toccare oppure oltrepassare la Bollinger line sottostante, con il Relative Strenght Index prossimo a Ipervenduto, siamo in presenza di un avviso di acquisto. Ove invece il loro movimento si approssima oppure buca la Bollinger line posta in alto, con il Relative Strenght Index che segna livelli di Ipercomprato l’avviso è di vendita.
Considerazioni finali sulle bande di Bollinger
Le bande inventate da John Bollinger rappresentano un notevole strumento di analisi tecnica. Il loro utilizzo consente al trader di ricavare preziose indicazioni operative, a patto di sapere come utilizzarle al meglio. Tanto da rappresentare una consuetudine per un gran numero di utenti. Sia utilizzate da sole che in concorso con altri strumenti possono aiutare in maniera decisiva nel trading di azioni, CFD o altri asset.
FAQ
Le Bande di Bollinger sono state ideate con il preciso intento di misurare la sempre possibile instabilità dei mercati. Se, tutt’ora rientrano nella categoria degli indicatori di volatilità, si possono però utilizzare anche per individuare le fasi di ipercomprato e ipervenduto. Una funzione che condividono con gli oscillatori di momentum.
Cos’è una banda di Bollinger?
Con questo nome si intendono le curve tracciate all’interno e intorno alla struttura dei prezzi, di solito sotto forma di candele giapponesi. Grazie al loro utilizzo è possibile procedere all’identificazione visuale di scostamenti eccessivi degli stessi dal loro valore reale.
Le Bande di Bollinger funzionano?
La risposta della nostra guida al quesito è da considerare positiva. Un loro accorto utilizzo consente in effetti di individuare con molta chiarezza i momenti in cui si verificano fasi di grande turbolenza. Ovvero se le quotazioni di alcuni asset, ad esempio azioni, non solo assumono valori irrituali, ma lo fanno con troppa rapidità.
Occorre poi sottolineare come un saggio utilizzo delle bande ideate dall’analista statunitense in concorso con strumenti d’indicazione come Stocastico o MACD, permetta agli utenti di avere un quadro più chiaro. In particolare, consente loro di anticipare l’inversione di una tendenza in atto. Scegliendo i migliori punti di ingresso o di uscita è così possibile ottimizzare i profitti.
Prima di impostare azioni che ne prevedano l’utilizzo, si consiglia comunque di provare un conto demo messo a disposizione dai broker, Capital.com ad esempio. Grazie ad esso, infatti, è possibile testarle senza perdere il proprio denaro.
[elementor-template id=”3219″]