Take Profit: Come provare a guadagnare dal trading online? Guida dettagliata

Ultimo aggiornamento il 18/08/22

Il Take Profit è uno di quei tanti strumenti utili, di cui il trader ha bisogno per effettuare operazioni d’investimento in modo oculato.

Tutti i broker online (es. eToro.com) regolamentati offrono questo ed altri strumenti a titolo gratuito permettendo, così, di ridurre il rischio di perdite monetarie.

In questa guida scritta dai nostri esperti di Trading-Online.Pro, guarderemo da vicino una delle funzioni più utilizzate sui grafici dagli utenti di broker sul web.

Scopriremo qual è la sua utilità e daremo un’occhiata anche allo stop loss. Inoltre, vedremo come va impostato in maniera corretta sugli ordini, quali sono i vantaggi del suo impiego e i suoi limiti.

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Cos’è il Take Profit?

Il Take Profit potrebbe essere descritto come un ordine inviato al mercato, grazie al quale l’investitore stabilisce in anticipo qual è il valore di un asset che determina automaticamente la chiusura della posizione.

Nel momento in cui la quota di mercato raggiunge il suddetto prezzo, l’operazione finanziaria si conclude in positivo.

Lo strumento che svolge la funzione opposta è conosciuto come stop loss, in questo caso lo stop impostato sui grafici permette di fissare il prezzo sui mercati che chiude la posizione in perdita.

Lo scopo di entrambe le funzioni è quello di gestire tanto i guadagni quanto le perdite. Tuttavia, affinché questi strumenti producano gli effetti sperati occorre che vengano impostati in modo corretto, dopo un’attenta analisi.

Spesso le migliori piattaforme di trading online (es. eToro.com) suggeriscono il Take Profit da determinare al momento dell’apertura della posizione, individuando la resistenza/supporto.

Ci sono dei casi in ci si affida al broker e altri in cui occorre modificare il valore suggerito. Tutto dipende dalla strategia d’investimento adottata dal trader.

Inizia a fare trading

Come funziona un ordine Take Profit?

Per fissare in maniera adeguata la soglia ai profitti occorre, prima di tutto, analizzare il grafico cercando di individuare correttamente i punti di ingresso.

Impostare il Take Profit dei propri ordini, così come lo stop loss, è una delle azioni che dipende dalle regole del money management.

Quest’ultimo è un concetto noto ai trader più esperti ed è una sorta di pianificazione/analisi che ogni investitore deve fare prima di impegnare il proprio denaro sui mercati. Pertanto le regole del money management vengono stabilite dal trader stesso.

Il Take Profit imposta il ricavo che s’intende realizzare per un determinato asset, in sostanza l’utente della piattaforma fissa in anticipo l’obbiettivo relativo a quell’investimento.

Questa operazione viene definita, in gergo, ordine condizionato perché esso viene inviato dai trader al broker che gestisce l’investimento (es. eToro).

A cosa serve il Take Profit?

Lo scopo del Take Profit è quello di evitare che una posizione profittevole si trasformi in una perdita.

Ciò potrebbe accadere quando si hanno fanno diverse azioni sui mercati di tipo intraday, che quindi devono essere aperte e chiuse in tempi brevi (entro la fine della sessione giornaliera).

Saltare da un grafico all’altro per controllare i vari andamenti, potrebbe contribuire a provocare distrazioni che possono far trasformarsi in importanti perdite monetarie. Inoltre, la funzione di limitare il profitto è anche quella di evitare di attendere troppo prima di chiudere una posizione in positivo.

Grazie a questo metodo, infatti, il trader si autodisciplina impedendosi di correre il rischio di lasciare aperta uno o più ordini bramando un risultato sempre migliore. Questi strumenti, infatti, svolgono un ruolo importantissimo: tenere sotto controllo la sfera emotiva dell’investitore.

Come impostare un ordine Take Profit?

Una degli aspetti più importanti, che scopriremo in questa guida, è l’uso delle funzioni di contenimento dei rischi e quello relativo all’impostazione corretta del Take Profit.

La scelta del valore a cui affidare il Take Profit dipende da molti fattori variabili che rendono impossibile la formulazione di una risposta che vada bene per tutti i trader.

Tale decisione dipende da due elementi che vanno valutati di volta in volta dall’investitore, che deve chiedersi “perché si sta aprendo una determinata posizione?”.

Di fatto un’azione di mercato che prevede l’investimento di denaro potrebbe dipendere da:

  • La formazione di una figura grafica che incoraggia il trader ad investire;
  • Una strategia d’investimento che mira a seguire un trade in corso.

Take Profit e target price

Il motivo per il quale si decide di impiegare denaro in su un asset è dovuto alla formazione di una figura grafica che incoraggia l’investitore ad agire: il Take Profit segue il criterio del calcolo del target.

Cos’è? Stiamo parlando del famoso target price, un concetto largamente usati nel settore dei mercati come Forex, CFD e altri.

Questo metodo prevede che l’investitore individui il valore di un asset che considera ideale per definire positiva un’operazione.

Prima di procedere con l’investimento vero e proprio consigliamo ai trader, sia neofiti che veterani, di testare la propria previsione mediante un conto demo.

Il conto demo è uno dei servizi gratuiti e illimitati, che le migliori piattaforme di brokeraggio regolamentate (come eToro) mettono a disposizione degli utenti.

Grazie a questo metodo ogni utente iscritto alla piattaforma può prendere dimestichezza con le funzioni del sito, imparare a leggere i grafici, impostare il livello di stop loss o di Take Profit.

Take Profit e trend in atto

Se, invece, il trader investe sul market basando la sua valutazione sul trend in atto, il valore di riferimento per fissare il Take Profit è legato ai livelli di supporto/resistenza.

È consigliabile usare questi valori come punti di riferimento per il Take Profit, perché la tendenza dei prezzi può subire un’inversione di trend proprio in prossimità di queste aree.

Per la suddetta tipologia di investimenti è preferibile fissare la soglia al guadagno qualche pips al di sotto della linea di supporto/resistenza.

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Esempio di ordine Take-Profit

Per capire meglio come funziona l’importazione del Take Profit proviamo a fare un esempio pratico, che spieghi meglio i concetti teorici enunciati sopra.

Immaginiamo di operare sul mercato delle valute e di voler aprire una posizione sul cambio dollaro/euro, con il dollaro fissato a 1,0709 pips. Al momento della nostra analisi il trend registrato e di tipo rialzista, pertanto è previsto un aumento del suddetto valore.

Se il punto di resistenza è fissato a 1,081 dovremmo ipotizzare che il trade dei prezzi subisca un rallentamento in prossimità di questo valore. In questo contesto, il Take Profit viene fissato qualche pips al di sotto del prezzo indicato (es. 1,0805).

Utilizzando questo sistema, il trader riesce a garantirsi un guadagno e a salvaguardarlo sia da una distrazione, che potrebbe portare ad un ribaltamento del trend, o dall’influenza negativa delle sue emozioni.

Se l’intera procedura viene eseguita in maniera corretta, l’utente della piattaforma di brokeraggio andrà incontro ad un guadagno certo, qualora il trend si confermasse rialzista.

Come fissare il Take Profit in base allo stop loss

Occorre precisare che il limite di ricavo viene fissato in relazione al suo opposto, cioè lo stop loss. Stiamo parlando del rapporto rischio-rendimento che, per offrire le giuste garanzie, deve essere di 1:1.

Cos’è? Il rapporto tra il valore massimo ai ricavi e quello alle perdite deve riuscire compensarsi. In pratica, se apro una posizione e fisso lo stop loss a 50, devo impostare il Take Profit ad un prezzo tale da permettermi di ottenere un guadagno equivalente, in questo caso 50.

Infatti, se il rapporto tra questi due valori è inferiore ed è, ad esempio, di 1:0,5, l’operatore si pone in una condizione sfavorevole. In tale circostanza, per recuperare l’investimento chiuso in perdita servono ben 3 attività di mercato chiuse in profitto.

La condizione ideale sarebbe fissare il rapporto rischio/rendimento a 1:2 o 1:3, così da riuscire a garantirsi il doppio o il triplo del guadagno rispetto alla perdita. Così facendo, il bilancio del trend in perdita non andrebbe ad incidere eccessivamente sul saldo del conto.

Come faccio a sapere se ho bisogno di un ordine Take Profit?

Alcune correnti di pensiero propongono di impostare sempre il Take Profit, a prescindere dal tipo di investimento. Tuttavia, questo suggerimento non è corretto e, a tal proposito, occorre distinguere il concetto di posizioni di trading da quello di posizioni strategiche.

Le posizioni di trading sono speculative, quindi si esauriscono nel giro di breve tempo (tal volta qualche secondo) e ha senso impostare il valore massimo ai guadagni.

In tale circostanza, il Take Profit serve ad evitare di perdere l’attimo positivo in cui l’investimento di mercato sta registrando dei guadagni.

Le posizioni strategiche sono una forma di investimento di lungo periodo (sulle azioni) che subiscono l’influenza degli elementi che appartengono al sistema macro-economico che regola i mercati. Per questo genere di operazioni, il Take Profit non è indispensabile e se ne può fare a meno.

Imparare a distinguere tra queste due forme di trading permette di sapere quando la funzione di Take Profit è un valore aggiunto e quando, invece, rappresenta un vincolo all’attività di mercato.

Take Profit negli investimenti di breve periodo

Tutte le operazioni di trading impostate sul breve periodo necessitano del Take Profit. Di fatto, per questo genere di investimenti, il trader ha già presente i prezzi che rappresentano il punto di apertura e quello di chiusura.

Nel momento in cui l’investimento è del tipo “mordi e fuggi” non è ammessa distrazione. Perché bastano pochi secondi e un’operazione che stava andando nella direzione del profitto si capovolge, dirigendosi verso i valori in rosso.

In queste circostanze, il Take Profit svolge perfettamente il suo compito: proteggere l’investimento dalle perdite, fissando il livello di profitto. Nel trading speculativo questo metodo è sempre utile.

Take Profit nelle posizioni di lungo periodo

Se s’investe sul lungo periodo, soprattutto se le operazioni vengono fatte sui mercati azionari, il Take Profit è inutile.

Nel momento in cui si aprono posizioni che sono destinate a rimanere aperte per troppo tempo, si espone il capitale investito a molteplici fattori macro-economici.  Si tratta di elementi che sono impossibili da prevedere in anticipo e che rendono difficile l’impostazione di un vincolo ai guadagni.

Per la suddetta categoria di investimenti necessita di una revisione periodica in modo tale da correggere la posizione aperta di volta in volta, senza dare un ordine di mercato.

Vantaggi dell’implementazione di un ordine Take Profit

Ora che abbiamo compreso quali sono gli ambiti in cui il Take Profit viene usato in maniera funzionale, vediamo quali sono i vantaggi legati all’utilizzo di questo sistema:

  • Aumentare il livello di guadagno, riducendo i rischi di perdite;
  • Chiudere automaticamente un’investimento in profitto, combattendo distrazioni che fanno perdere delle grandi occasioni;
  • Evitare di subire le proprie emozioni, tenendo aperta una posizione in profitto nella speranza di massimizzare i risultati ma rischiando di perdere tutto.

Per fissare in maniera corretta il livello di Take Profit occorre osservare con attenzione l’andamento dei prezzi, riuscendo ad individuare i punti di supporto/resistenza.

La maggior parte degli investitori che utilizzano adeguatamente questi strumenti di limitazione del rischio, registrano bilanci positivi.

Take Profit: limiti e rischi

Parlare di limiti o rischi nell’uso di uno strumento che ha come obbiettivo principale proprio la riduzione dei rischi, è un controsenso. Questo tipo di funzioni sono molto utili, ma è necessario che siano usate in maniera adeguata per produrre gli effetti sperati.

Se proprio dovessimo individuare una soglia del Take Profit potremmo dire che “limita i ricavi”. In pratica, se il trader apre una posizione e fissa correttamente il vincolo massimo ai guadagni, al momento in cui il valore impostato verrà raggiunto il broker chiude automaticamente la posizione.

Può capitare (raramente) che un trend, nel caso in cui sia rialzista, una volta raggiuta la resistenza riesca a romperla e continui la sua crescita di molti bip rispetto al vincolo impostato dal trader.

Si tratta di circostanze che vanno messe in conto se si decide di usare funzioni del genere. Ciò che conta davvero è: quante volte il Take Profit limita i guadagni di gran lunga superiori a quelli fissati in apertura? La risposta è: poche volte.

Inoltre, l’aspetto che conta davvero se si usano questi strumenti è il numero di volte che il Take Profit permette al trader di rendere certo un guadagno. Quella è la vera misura che interessa a chi fa investimenti di questo tipo.

Il trading sul web, con i CFD o altri strumenti, è un’attività che può condurre tanto ai profitti quanto alle perdite, ciò che conta davvero è che alla fine dei conti il totale dei primi superi il totale delle seconde.

Conclusioni: i nostri consigli su come utilizzare al meglio il Take Profit

Il Take Profit è una delle funzioni più usate da chi pratica trading su Internet con il Forex e i CFD. Anche i neofiti del settore impostano il limite ai guadagni e talvolta lo fanno in maniera errata.

Fissare un valore massimo ai profitti serve a ridurre il rischio di perdite ottimizzando le opportunità di guadagno. Per far sì che questo strumento sia realmente efficace, la cosa ideale sarebbe quella di collocarlo qualche bip al di sotto della linea di supporto/resistenza.

A differenza di quello che si potrebbe pensare, il Take Profit non è adatto a tutte le strategie di trading. In effetti, questo strumento va applicato solo quando si effettuano investimenti di breve periodo.

In questo contesto, infatti, il limite ai ricavi serve ad evitare di perdere un’occasione e, allo stesso tempo, controllare le proprie emozioni, impendendo a sé stessi di tenere aperta una posizione più del dovuto.

In ogni caso, l’uso di strumenti come il Take Profit ha senso solo se viene fatto in maniera oculata e si ha la totale comprensione della sua funzione.

Il consiglio che sentiamo di dare ai trader, in questa guida, è di mettere sempre alla prova le proprie strategia d’investimento in CFD prima di impiegare del denaro vero. Per fare ciò, basta iscriversi ad una piattaforma regolamentata e usare un servizio gratuito molto comune: il conto demo.

Si tratta di un metodo che è utile tanto ai neofiti del settore quanto agli esperti. Grazie al conto demo, infatti, l’utente riesce a mettere a testare la sua tecnica e correggerla prima di rischiare concretamente i propri soldi.

Domande Frequenti | Take Profit

✅ Quando dovrei usare il Take Profit?

Il Take Profit andrebbe usato quando si effettuano operazioni di trading speculativo. Questa funzione, infatti, è adeguata per gli investimenti di breve periodo in cui è importante non farsi sfuggire il momento giusto.

✅ Posso aggiungere la strategia Take Profit agli altri strategie?

Si. Il Take Profit è una delle tante funzioni che permettono al trader di creare una strategia d’investimento funzionale. Prima di metterla in pratica, potrebbe essere utile fare un test di prova con un conto demo gratuito.

✅ Posso aggiungere il Take Profit dopo che il trade è stato completato?

Molte delle migliori piattaforme di trading online (es. eToro) permettono di modificare o aggiungere il Take Profit anche con la posizione già aperta. In questo caso, però, il limite minimo è sempre più alto, pertanto consigliamo di sceglierlo contestualmente all’apertura dell’operazione.

✅ Ci sono dei pericoli nell’uso del Take Profit?

L’unico rischio che si corre con il Take Profit è quello di ottenere un guadagno più basso rispetto al reale andamento della quota.


Per saperne di più sulle tecniche di trading online, controlla le nostre guide dettagliate: