Ultimo aggiornamento il 16/06/22
Quali sono le più importanti criptovalute emergenti su cui investire quest’anno? Quali sono i nomi e le caratteristiche di tutte le potenziali “eredi” di Bitcoin che mirano ad offrire grandi novità tanto nel loro uso applicato quanto su quello finanziario, visto che ciascuna di essere può venire comprata per operazioni speculative dai grandi margini di guadagno?
Quando parliamo di investire in criptovalute non ci riferiamo solo a “mostri sacri” come Bitcoin, Ethereum e Litecoin, monete digitali di conclamata fama che però hanno un prezzo ormai molto importante, ma soprattutto a queste, cioè quelle che offrono i maggiori margini di crescita.
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Sommario
La Top 10 delle criptovalute emergenti su cui investire
Oggi come oggi di critpovalute sul mercato ce ne sono davvero tantissime, alcune delle quali sono dei “grandi classici” che hanno preso parte alla nascita e all’affermazione stessa delle monete decentralizzate basate su blockchain, mentre altre possiamo invece chiamarle appunto “criptovalute emergenti”, cioè token o neonati o in fase di lancio che stanno iniziando a dire la loro sia sul piano tecnologico che su quello delle speculazioni finanziarie.
Se nomi come Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Cardano o Dogecoin non hanno certo bisogno di presentazioni visto che sono anni ed anni che fanno parlare di sé, le criptovalute emergenti invece non godono della stessa visibilità e vanno spesso scoperte sin dalle basi.
Quel che interessante però è che sono proprio le criptovalute emergenti a rappresentare i maggiori spunti di trading visto che il loro valore è ancora limitato e che il loro successo è di fatto in “incubazione”: processo che se dovesse andare a buon fine ne porterà il prezzo a crescere tanto da dare luogo a guadagni enormi.
Viene quindi da sé che l’interesse della nostra guida sia proprio di rivelare quali siano queste criptovalute emergenti 2024 e quali ne siano le caratteristiche salienti, questo in vista di darvi spunti ideali per investire al meglio puntando ad un successo economico potenzialmente enorme.
Quali sono le cripto in questione? Come abbiamo detto sono tantissime, ma questa è quella che consideriamo essere la loro Top 10, proposta in ordine alfabetico proprio per non condizionare con un giudizio parziale il loro ordine di importanza.
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AAVE
AAVE è una criptovaluta che propone sul mercato un principio assolutamente inedito, cioè quello di retribuire chi prende parte ad una catena di prestiti fatta di conii digitali, una blockchain nata per semplificare il sistema di credito digitale pagando con il suo token quelli che sono in qualche modo gli interessi di cui gode chi ne finanzia il funzionamento attraverso fondi messi in prestito.
Con il protocollo AAVE è appunto possibile fare e ricevere prestiti sfruttando una tecnologia che di fatto estromette quelli che sono i tipici intermediari di queste operazioni, che vengono sostituiti dagli smart contract della blockchain stessa: un principio che rivoluziona il sistema di credito rendendolo più snello, più trasparente e più sicuro, ma soprattutto estremamente più economico ed etico, questo intanto che viene data vita ad un sistema di prestiti che mirano a finanziare progetti innovativi che hanno il fine di apportare altre novità ancora nell’universo delle valute decentralizzate.
Creato nel 2017 da Stani Kulcov, AAVE si sta affermando in modo sempre più concreto vedendo il proprio valore crescere in modo convincente pur restando ancora ad un livello del tutto accessibile: il che chiaramente la rende una delle criptovalute emergenti su cui investire da tenere maggiormente d’occhio quando si è in cerca di un soggetto finanziario che ha ottimi numeri per raggiungere un ruolo da protagonista dando frutti enormi rispetto a quanto non costi inserirlo già da oggi nel proprio portafogli di trading.
Algorand
Algorand ed il suo token ALGO sono una blockchain ed una criptovaluta con ottime caratteristiche di sicurezza, scalabilità e decentralizzazione che è stata concepita per offrire una soluzione ideale tanto per i pagamenti diretti che per l’esecuzione si smart contract, ma la sua peculiarità principale sta nell’avere una base molto solida in termini di ricerca scientifica che la “nobilita” al punto da essere stata sin da subito protagonista delle attenzioni di tantissimi investitori di primo livello che l’hanno resa molto forte e referenziata già dalla sua nascita.
Anche Algorand è nata nel 2017, questa volta attraverso gli studi fatti Silvio Micali, professore italiano di cattedra al MIT di Boston, ed alla collaborazione di Steve Kokinos, che oggi è il CEO della società: questa collaborazione è stata appunto sostenuta da grandi finanziamenti che le hanno permesso di ottenere quasi 70 milioni di dollari di fondi già solo nel suo primo anno di vita, una cifra spiegata sia dalla fama di Micali che dalla mission stessa con cui questo conio è nato, ovvero la realizzazione di una crypto capace di migliorare sensibilmente il protocollo Proof of Work di Bitcoin attraverso una tecnologia invece Proof to Stake più performante e “democratica” in fatto di mining.
Una valuta digitale che continua a riscuotere consensi e che si sta dimostrando estremamente interessante anche sul piano degli investimenti finanziari, tanto che molti esponenti della comunità tecnologica già la indicano come una potenziale candidata a ripetere le orme finanziarie di Bitcoin.
Basic Attention Token
Il BAT, appunto Basic Attention Token, è una delle criptovalute emergenti con un senso di esistere assolutamente unico e con una missione molto ben precisa: nasce infatti per rivoluzionare il mondo della pubblicità e della comunicazione digitale attraverso un principio capace di cambiarla radicalmente (tanto per gli utenti, quanto per gli editori e per gli inserzionisti) utilizzando un token che muove questo sistema innovativo all’interno della piattaforma di Brave, un browser web appositamente nato che è stato creato da Brendan Eich, già fondatore di Mozilla e creatore di JavaScript.
L’idea del Basic Attention Token è di retribuire gli utenti attraverso una criptovaluta per ricevere esposizione a pubblicità del tutto mirate ai loro interessi e che ne proteggano la privacy dai servizi di profilazione esterni, aspetto questo che naturalmente rende il lavoro di editori ed inserzionisti più semplice e proficuo dando vita ad un vero e proprio circolo virtuoso capace di migliorare il sistema di advertising rendendolo appunto più sicuro ed abbondantemente più etico intanto che genera un guadagno letteralmente per tutte le parti coinvolte.
Questo eccellente esempio di criptovalute emergenti è nato da una considerazione molto semplice ma efficace, cioè dal fatto che la metà del traffico dati generato dagli utenti del web venga utilizzato per la visualizzazione di annunci che il più delle volte risultano essere inutili, aggressivi e basati su tecnologie che “spiano” le persone: un principio che Eich ha deciso di cambiare dando agli utenti un ruolo attivo capace di farli retribuire intanto che rimangono padroni assoluti dei dati relativi agli interessi che hanno.
Chainlink
Tra le criptovalute emergenti va poi inserita Chainlink con il suo token LINK, una blockchain basata su quella di Ethereum che integra dati decentralizzati e tutelati da grande sicurezza sia per i pagamenti che per l’esecuzione di smart contract: un principio nel quale il LINK rappresenta una forma di pagamento (o ricompensa se preferite) per ben ripagare gli sforzi di chi partecipa alla catena di validazione dei blocchi. Se fin qui tutto suona “normale”, la vera peculiarità di Chainlink è l’integrazione di dati esterni che servono a snellire ulteriormente il processo di esecuzione degli smart contract rendendoli ancora più efficienti, dati che non vengono contemplati dalle altre blockchain di Ethereum e che fanno sostanzialmente la differenza.
La nascita di questa crypto risale dal 2017, anno in cui i creatori Sergey Nazarov e Steve Ellis hanno avuto la visione di una rete capace di fare da bridge, ovvero da ponte, tra le varie blockchain così da renderle ancora più efficienti, ma la sua affermazione risale invece al 2020, l’anno in cui è stata implementato il protocollo DECO capace di verificare l’attendibilità delle informazioni esterne proteggendole però dalla diffusione di dati sensibili: è stata questa l’implementazione che ha attratto l’interesse di nomi come Google, Associated Press e Deutsche Telekom, che ora ne sono partner.
Il funzionamento di Chainlink guarda al futuro dell’internet delle cose (IoT, Internet of Things), che poi è il vero ambito in cui questa blockchain mira a fare la differenza grazie alla sua tecnologia innovativa.
Enjin
Enjin ed il suo coin digitale ENJ è una blockchain basata su quella di Ethereum espressamente nata per mettersi al servizio del mondo del gaming online, un’industria in grandissima espansione nella quale la mole delle transazioni finanziarie sta crescendo vertiginosamente anno per anno e man mano che si va avanti si sta diffondendo sempre di più l’implementazione degli NFT.
Sin dal suo esordio nel 2017 Enjin ha raccolto così tanto interesse da ricevere subito più di 30 milioni di dollari, cifra che i suoi creatori Enjin Coin e Maxime Blagov hanno subito destinato al suo ulteriore sviluppo tecnologico, tanto che già nel 2018 è stata “adottata” da Minecraft come principale metodo di pagamento e di gestione delle transazioni per NFT: un passo che chiaramente ha fatto in modo che la sua diffusione diventasse esponenziale al pari del consenso ricevuto da produttori ed utenti.
Ad oggi Enjin è l’unica blockchain attiva in questo mondo e raggiungerla sarà davvero difficile per i competitor, tanto più da quando è stata implementata anche nel motore di gioco Unity SDK che gli ha dato modo di raggiungere più di 800 milioni di utenti nel mondo: un traguardo davvero unico che ha dato luogo ad un circolo virtuoso visto che grazie alle sue performance si sono sviluppati sempre più sistemi basati su NFT che a propria volta aumentano il valore di Enjin in questo settore.
IOTA
Iota è una criptovaluta nata con lo specifico obbiettivo di funzionare con l’internet delle cose, un mondo che sempre più richiederà l’esitazione di una grande mole di transazioni e di esecuzioni di smart contract: un obbiettivo che si prefigge di raggiungere andando oltre al concetto di blockchain con quello che è stato battezzato come “struttura tangle”, ovvero un sistema aciclico nel quale ogni transazione inserita va a valicare automaticamente altre due e che quindi annulla le differenze di velocità di esecuzione dei blocchi che spesso caratterizzano le blockchain.
L’origine di Iota è datata 2015 ed è nata da un’idea di David Sønstebø, Sergey Ivancheglo, Serguei Popov e Dominik Schiener che ha avuto un successo praticamente immediato, tanto da arrivare a capitalizzare dopo due anni più di 12 miliardi di dollari e ad attrarre a sé l’interesse di big della portata di Microsoft, Ubuntu, Cisco, Foxconn e Bosh.
Tra le sue particolarità c’è poi il fatto che la criptovaluta Iota risulta tutta distribuita e non viene creata attraverso il mining, quindi è già pronta per venire scambiata nella totalità dei ben 2.779.530.283.277.761 token che esistono in circolazione oggi come oggi: caratteristica questa che la rende ancora più interessante in termini di trading visto che di fatto è “bella che pronta” ad essere scambiata in qualsiasi tipologia di investimento che la possa vedere protagonista.
Kusama
Nella Top 10 delle criptovalute emergenti non può mancare nemmeno Kusama con il suo token KSM, una blockchain molto particolare che è nata come “rete canarino”, ovvero come rete parallela creata per fare da campo di test per il funzionamento di Polkadot, altra criptovaluta più conosciuta che nel tempo ha avuto bisogno di migliorie per le quali è stato necessario creare appunto un network a parte capace di farne da banco di prova.
La riuscita di questo progetto è stata tale che Kusama ha guadagnato una credibilità tutta sua diventando una delle blockchain nascenti più scelte da chi cerca tutte le maggiori novità su questo mercato: un livello di attenzione che la sta vedendo come protagonista di tutte le tipologie di investimento che possono essere fatte con questa criptovaluta e che fa di fatto immaginare una sua affermazione ancora più grande nel prossimo futuro.
Un successo nel quale contribuisce tantissimo il suo sistema multichain, ovvero una tecnologia capace di unificare reti differenti e differenti altre criptovalute dando vita ad un ambiente tecnologico assolutamente smart e versatile che ben si adatta a tutte le maggiori tipologie di utilizzo sulle quali il suo sistema NPoS (Nominated Proof to Stake), cioè nel quale i possessori di KSM diventano sia validatori che nominatori, funziona in modo a dire poco ideale.
Maker Crypto
Tra le migliori criptovalute emergenti c’è senza dubbio anche Maker Coin con il suo token MKR, crypto nativa appunto della piattaforma Maker che opera parallelamente al Dai, uno stablecoin che nasce dalla stessa piattaforma e che utilizza la blockchain di Ethereum: una realtà nata espressamente per offrire una moneta digitale meno volatile delle altre presenti in questo mondo così da bypassare il problema primario che rende questi sistemi di pagamento difficili da utilizzare su scala globale al pari delle monete centralizzate.
Questa criptovaluta è nata in Cina nel 2015 da un “padre” danese, Rune Christensen, dando prima vita al Dai (che appunto utilizzava la blockchain di Ethereum) per poi creare quella di Maker e del suo conio MKR: un processo lento che ha però reso il progetto tanto solido quanto apprezzato dal pubblico degli addetti ai lavori, motivo questo che nel tempo, oltre ai riconoscimenti, gli ha fatto ottenere anche sostanziose sovvenzioni.
L’obbiettivo con cui è nata può venir considerato come pienamente raggiunto: questa crypto è sicuramente più stabile e meno voltatile delle sue “colleghe” ed è per questo molto gradita come metodo di pagamento, un obbiettivo ottenuto anche vincolando parzialmente il valore del MKR a quello del dollaro in una forma di ancoraggio finalizzato a caratterizzarne l’andamento di mercato in modo regolare tendendolo “al salvo” da impennate e cadute veloci tipici di altre criptovalute emergenti e non.
Polygon
Polygon Crypto è nata espressamente per creare una delle uniche criptovalute emergenti capaci di aumentare il livello di rapidità e di scalabilità della blockchain di Ethereum utilizzando un meccanismo multichain che permette una maggiore interoperabilità tra diverse catene di blocchi creando quello che in termini tecnici è uno scaling layer-2: in poche parole un’infrastruttura digitale di supporto alle altre che ne aumenti esponenzialmente la capacità di comunicazione e le possibilità di collaborazione, ruolo che le ha permesso di guadagnarsi la definizione di sidechain, ovvero una catena che sta “a lato” delle altre.
Un’altra delle sue peculiarità è poi il cosiddetto Polygon SDK, ovvero un framework utile a creare qualsiasi tipologia di applicazione informatica che possa sfruttare al 100% i benefici offerti da Polygon utilizzando il suo token nativo MATIC come metodo di pagamento per qualsiasi natura di funzione a cui questa blockchain può dare accesso come habitat tecnologico innovativo ed ideale.
Polygon è nata in India nel 2017 sotto la direzione di Gainti Kanani, Sandip Nailwal, Anurag Arjun e Mihailo Bjeli raccogliendo subito consenso e fondi tanto in Asia quanto nel resto del mondo per lo sviluppo di questa tecnologia destinata a fare da collante per aumentare il livello di performance ed applicazioni delle altre reti presenti nell’universo Ethereum.
Tezos
Tezos ed il suo token XTZ sono un ottimo rappresentante delle criptovalute emergenti tanto per cominciare per quella che ne è la mission, cioè il desiderio di lasciare la gestione della blockchain direttamente a chi la utilizza, ovvero gli utenti che la scelgono: una mission espressa dando a tutti diritto di proporre e votare cambiamenti alla tecnologia utilizzata ed al modo di gestirne il funzionamento, un’idea che si sposa ottimamente con quello che è il concetto base che sta all’origine stessa delle valute decentralizzate.
Questo obbiettivo è nato in seguito alle valutazioni sull’evoluzione di Bitcoin, che oggi come oggi è considerato troppo poco “democratico” visto il potere che hanno coloro che possono gestirne efficacemente le attività di mining: un problema risolvibile attraverso un sistema di governance che veda tutti gli utenti messi sullo stesso piano sia in termini di possibilità tecnologiche che in quelli di potere decisionale riguardo agli sviluppi della catena di blocchi che utilizzano.
La nascita di Tezos risale al 2014 ed è stata voluta da Arthur e Kathleen Breitman incontrando subito estremo interesse da parte di investitori che hanno finanziato il suo sviluppo con più di 200 milioni di dollari raccolti in sole due settimane dalla pubblicazione del suo white sheet: un’enorme iniezione di fondi che hanno fatto in modo di raggiungere un ottimo livello tecnologico quando questa crypto è stata ufficialmente lanciata sul mercato nel 2018.
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Dove acquistare le criptovalute emergenti?
Dopo aver elencato e descritto la Top 10 delle criptovalute emergenti 2024 è adesso il caso di parlare di quelle che sono le due possibilità principali per comprarle e per fare trading usando come protagonisti uno o più di questi conii digitali che, come abbiamo avuto modo di dire già nell’introduzione, hanno innanzitutto il vantaggio di essere appunto in fase di lancio, quindi ancora caratterizzati da prezzi accessibili che li rendono oltremodo interessanti sul piano degli investimenti a cui danno accesso.
Quali sono le maggiori possibilità per comprare criptovalute emergenti su cui investire? Sono appunto due: i siti exchange ed i broker online, due realtà differenti che danno accesso a due tipologie di investimenti differenti dei quali uno non esclude l’altro raddoppiando di fatto i motivi di interesse che ciascuna di essere ha agli occhi della comunità mondiale dei trader.
Exchange di criptovalute
I siti exchange sono portali specializzati che danno la possibilità di acquistare, vendere e scambiare tutte le monete digitali esistenti, comprese ovviamente tutte le criptovalute emergenti 2024 che abbiamo presentato poco fa: questi siti, previa iscrizione agli stessi, offrono praticamente tutte le crypto maggiormente diffuse sul mercato così come quelle in rampa di lancio e danno la possibilità di comprarle semplicemente selezionandone qualsiasi quantità desiderata.
Le crypto acquistate provengono dai portafogli di chi le mette in vendita e possono venire pagate utilizzando una moltitudine di diversi metodi di pagamento che tutti i siti exchange supportano per offrire transazioni semplice, rapide e sicure con cui procedere allo “shopping”: acquisti che danno modo di ottenere i token direttamente nel proprio wallet digitale, sia esso uno stand alone installato sul dispositivo dell’acquirente o quello online che il sito exchange stesso offre.
Tra i più famosi exchange di criptovalute possiamo segnalare Coinbase e Binance.
Broker online
I broker di trading online sono realtà finanziarie che danno accesso a tutte le criptovalute emergenti su cui investire in un modo sostanzialmente diverso, cioè nel ruolo di asset di riferimento per operazioni finanziarie da fare utilizzando prodotti come i CFD (Contratti per Differenza): strumenti che permettono di prendere i maggiori mercati mondiali (azioni, forex, indici di borsa, materie prime, ETF ed appunto criptovalute emergenti e non) come punto di riferimento su cui speculare con l’acquisto di opzioni che hanno il fine di investire su quelle che ne sono le previsioni, cioè su eventuali salite o discese del valore dell’asset scelto in un lasso di tempo che è il trader stesso a decidere.
Le peculiarità dei CFD proposti dai broker online sono assolutamente uniche, questo perché permettono di fare trading anche attraverso cifre estremamente contenute (anche pochi euro, quindi un budget irrilevante se paragonato all’acquisto diretto dei token di tutte le criptovalute emergenti) potendo tanto guadagnare dalla salita del valore di una crypto quanto dalla sua discesa, scenario quest’ultimo che invece sancirebbe grandi perdite quando si acquistano direttamente.
Ma non è tutto perché grazie ai CFD è possibile anche operare molto rapidamente facendo trading a breve e brevissimo termine dando la possibilità di realizzare dei profitti quasi immediatamente, aspetto questo che l’acquisto diretto delle criptovalute emergenti invece non offre visto che necessitano di diverso tempo per vedere il loro il proprio valore crescere al punto da dare guadagni consistenti rivendendole.
Tutto questo descrive “l’identikit perfetto” dello strumento finanziario ideale per chiunque, a maggior ragione per coloro che hanno poco budget da investire e poco tempo per aspettare che le proprie operazioni diano i loro frutti, i CFD sono una possibilità così consigliabile che vogliamo riepilogarne sinteticamente tutti i vantaggi:
- Permettono di operare anche con piccoli budget
- Permettono investimenti a breve e brevissimo termine con timeframe scelti dal trader stesso
- Danno la possibilità di operare più e più volte in tempi molto ristretti moltiplicando le occasioni di successo
- Danno modo di fare operazioni remunerativi anche quando il valore di mercato delle criptovalute emergenti scende
Tra i più importanti broker online possiamo segnalare eToro, AvaTrade, Plus500, XTB e Capital.com.
Cosa sono le criptovalute emergenti?
Le criptovalute emergenti su cui investire sono tutte quelle valute digitali basate su blockchain che stanno facendo capolino in quello che è un mercato creato e quasi sempre caratterizzato solo da grandi nomi come Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Cardano o Dogecoin: crypto non necessariamente nuove (come possiamo vedere nella Top 10 delle criptovalute emergenti nella maggior parte dei casi si parla di token che comunque esistono da almeno 5/6 anni), ma che ora stanno emergendo nel panorama globale grazie a caratteristiche che destano sempre più interesse tra gli addetti ai lavori e gli investitori.
Ma quali sono le maggiori caratteristiche che fanno la differenza tra le criptovalute emergenti 2024 ?
Cosa contraddistingue le criptovalute emergenti
Le principali caratteristiche delle criptovalute emergenti non sono solo quelle di novità in termini cronologici o di valore di mercato ancora in “incubazione”, ma sono anche legate alle peculiarità che queste valute digitali hanno e che permettono loro di offrire qualcosa di ancora inesistente nel panorama globale delle crypto: come abbiamo visto nella nostra Top 10, tutte le criptovalute emergenti 2024 che abbiamo segnalato sono caratterizzate da principi di funzionamento o campi di applicazione innovativi che partono dalla base esistente con l’obiettivo di migliorarla.
Ma rendiamo quindi questo “identikit” più schematico con un elenco di tutte le connotazioni fondamentali per parlare di criptovalute emergenti:
- Sono più o meno nuove sul mercato ed hanno un valore ancora contenuto
- Le loro caratteristiche tecnologiche e la loro mission hanno già riscosso molto interesse nell’ambiente
- Le novità che apportano al mondo della blockchain sono da considerarsi molto appetibili per quella che è la situazione odierna
- Riscuotono interesse anche da parte dell’informazione di settore
I rischi di investire in criptovalute emergenti
Chiaramente ogni novità ha i suoi rischi potenziali e questo vale anche per le criptovalute emergenti, per le quali il rischio maggiore è che essendo emergenti non offrono certezze in fatto di possibilità di successo: tutte le criptovalute emergenti potrebbero affermarsi come non affermarsi nel futuro delle valute digitali e quindi comprarle può potenzialmente essere sinonimo di “fare jackpot” come è capitato a chi ha creduto sin da subito a Bitcoin, così come può rivelarsi un buco nell’acqua capace di far perdere il proprio investimento.
Ma ci sono due cose da dire a questo riguardo che in qualche modo smussano gli angoli di questo rischio potenziale che caratterizza le criptovalute emergenti: innanzitutto hanno un livello di costo così limitato che anche un eventuale fallimento sarebbe comunque contenuto in termini di entità di danno, questo oltre al fatto che si tratta di un rischio relativo esclusivamente agli investimenti fatti comprandole direttamente sui siti exchange come Coinbase o Binance.
Il trading fatto con i CFD è infatti “immune” da questi rischi perché permette di operare e guadagnare sia quando il valore di mercato cresce che quando si ritrova invece a crollare: tutto sta nel fare la previsione giusta.
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Nuove criptovalute in uscita
Investire nelle criptovalute in uscita può portare enormi profitti, poiché le stesse sono spesso caratterizzate da un prezzo molto basso che, in breve tempo, potrebbe aumentare considerevolmente. Prima di investire in questa tipologia di crypto, tuttavia, è necessario informarsi adeguatamente sul progetto su cui poggiano, sulle personalità che formano il team di sviluppo e quali obbiettivi si vogliono raggiungere nel lungo periodo. Le nuove criptovalute, infatti, possono acquisire valore solo se gli investitori decidono di dar loro fiducia e se, effettivamente, il team operativo mantiene le promesse incluse nel Whitepaper.
Tra le criptovalute in uscita nel 2022, progetti molto interessanti sono stati presentati da:
- Lucky Block (LBLOCK), che mira a rivoluzionare il settore della Lotteria;
- Comdex (CMDX), che punta sull’interoperabilità delle blockchain e mira a rendere più fluidi i flussi di denaro CeFi e DeFi;
- Persistence (XPRT), una rete blockchain dedicata alle istituzioni e vuole facilitare le operazioni di finanziamento.
Com’è possibile vedere, queste tre criptovalute in uscita si pongono obbiettivi molto importanti, in grado potenzialmente di rivoluzionare i diversi settori in cui operano. L’implementazione delle crypto nella finanza tradizionale è infatti uno degli obbiettivi più ambiziosi del 2022, che certamente portarà a risultati e profitti significativi nel corso dei prossimi 5 anni.
Crypto che esploderanno
Chi vuole effettuare un investimento redditizio in criptovalute può anche guardare a quei token che, fin ora, non hanno ricevuto la giusta attenzione e che, tuttavia, gli analisti indicano come quelli dotati di maggior potenziale nel 2022. Attualmente il prezzo di queste criptovalute è ancora assolutamente accessibile, anche per i piccoli investitori che vogliono acquistare crypto senza investire grandi capitali. Ancora una volta il progetto presentato nel Whitepaper è ciò che fa la differenza e quest’ultimo, confrontato con i settori finanziari in crescita, possono far presagire che i token che operano negli stessi potrebbero finalmente ottenere il giusto apprezzamento. Tra questi troviamo:
- NEO (NEO), caratterizzata da una community open-source che facilita agli investitori l’accesso al mercato delle crypto;
- EOS (EOS), offre l’interessante opportunità di sviluppare svariati tipi di applicazioni all’interno della sua rete e diffonderle secondo protocolli decentralizzati;
- Bitcoin Cash (BCH), si tratta di una delle fork di maggior successo all’interno del network Bitcoin, è infatti riuscita a superare i limiti di scalabilità e lentezza di transazioni tipici del protocollo originale;
- OmiseGO (OMG) facilita l’accesso alla rete Ethereum per tutte le aziende che operano nel settore commerciale, offrendo al contempo diversi programmi di fidelizzazione.
Le nostre conclusioni e opinioni sulle criptovalute emergenti
Concludiamo questa guida alle criptovalute emergenti lasciandovi con un ultimo consiglio che può suonare forse ovvio, ma che può fare una gran differenza: non aspettate troppo!
Che vi interessi il loro acquisto diretto o che siate interessati alle possibilità di trading offerte dai CFD proposti dai broker online che usano le criptovalute emergenti come asset, è questo il momento per ottenere tutti i vantaggi che una criptovaluta in rampa di lancio può dare: possibilità che verranno senza dubbio a mancare una volta che si saranno affermate in questo ambiente sempre ricco di novità e dalle potenzialità di guadagno troppo interessanti per venire prese sottogamba.
FAQ
✅ Dove investire in criptovalute emergenti?
Per investire nelle criptovalute emergenti è possibile fare riferimento sia ai siti exchange come Coinbase e Binance che ai broker online come eToro, AvaTrade o Plus500: due tipologie di realtà che offrono altrettante tipologie di trading differenti, la prima dando modo di acquistare direttamente i token delle crypto desiderate, la seconda permettendo invece di utilizzare le criptovalute emergenti come asset di riferimento per operazioni da fare con prodotti finanziari come i CFD. Scegliere gli uni piuttosto che gli altri dipende dalle proprie esigenze e dal tipo di investimento che si intende fare, così come è ovviamente possibile portare avanti parallelamente entrambe le opzioni.
✅ Quali sono le criptovalute emergenti?
Le criptovalute emergenti sono quelle crypto che si ritrovano ancora in “rampa di lancio”, cioè che esistono e che si sono sviluppate in modo del tutto convincente ottenendo considerazione e consenso nell’universo delle valute digitali, ma che ancora non si sono affermate in termini di valore di mercato, il che ovviamente le rende ulteriormente interessanti ai fini degli investimenti a cui danno accesso attraverso prezzi ben più accessibili rispetto alle crypto già abbondantemente affermate come Bitcoin o Ethereum. Altra caratteristica delle criptovalute emergenti è poi la tipologia di novità che mirano ad apportare in un ambiente tecnologico in continua evoluzione.
✅ Vale la pena investire in criptovalute?
Certo che vale la pena investire nelle criptovalute emergenti, questo perché hanno ancora dei margini di crescita enormi ed un livello di costo ancora del tutto accessibile, caratteristiche estremamente interessanti sia quando vogliamo investire attraverso l’acquisto diretto di token da acquistare a prezzi contenuti aspettando che una crescita potenziale ne aumenti notevolmente il valore, sia quando vogliamo invece sfruttare prodotti come i CFD che danno modo di speculare sull’andamento di mercato vivace che caratterizza tutte le criptovalute emergenti.