Trailing stop: cosa sono e come usarli

Ultimo aggiornamento il 18/02/22

Per tutti coloro che non intendono lasciare al caso il proprio trading online, l’ottimizzazione delle risorse costituisce un punto di partenza assolutamente irrinunciabile. Proprio dalla massimizzazione dei profitti e dalla limitazione delle perdite passano infatti le possibilità di rendere effettivamente proficua la propria strategia d’investimento.

In questa ottica, uno strumento in grado di risultare estremamente prezioso per gli ordini è il cosiddetto trailing stop. Andiamo dunque ad esaminarlo nel dettaglio, in modo da riuscire a caprine la funzione e l’effettiva potenzialità.

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Cosa sono i trailing stop?

Per trailing stop si intende un ordine di chiusura che va ad adattarsi in automatico agli eventuali movimenti in atto sui mercati. In pratica, segue la posizione quando il mercato volge a proprio favore in maniera tale da assicurare i profitti, provvedendo invece alla sua chiusura nel caso inverso. In questa seconda ipotesi va a limitare il rischio di perdite ad un livello prefissato in partenza dall’utente.

Il livello in questione, però, non viene indicato sotto forma di una cifra, bensì nell’eventualità di divergenza del valore rispetto a quello iniziale.  Nel caso in cui la posizione sia di tipo long (quindi di acquisto), il trailing stop loss sarà impostato al di sotto del prezzo di mercato dell’asset negoziato.

Ove sia invece short (vendita), si andrà a collocare sopra di esso. Lo stop può essere definito in due modi:

  1. sotto forma di punti percentuali;
  2. in punti di distanza dal prezzo di partenza (indicato con il termine di trailing step).

In una situazione o nell’altra, nei suoi movimenti viene comunque conservata sempre l’identica distanza dal prezzo.

Come usare i trailing stop

Proprio quanto detto sin qui dovrebbe chiarire la reale funzione delegata al trailing stop. Ad esso, in effetti, è affidata una missione importante: fare in modo che il trade impostato dall’investitore su Forex o altro abbia basi solide per ottimizzare guadagni e limitare perdite.

Inserire un trailing stop negli ordini, in effetti, rende possibile conseguire due possibili risultati, a seconda dell’evoluzione del mercato su cui sta avvenendo l’operazione:

  • garantirsi da un improvviso movimento sfavorevole tale da portare alla formazione di un trend contrario alla posizione assunta. E’ infatti possibile conservare gran parte del denaro guadagnato mantenendola aperta in modo da non precludersi ulteriori possibilità in tal senso;
  • impedire una eccessiva perdita di denaro nel caso non si verifichi la sospirata inversione del trend, procedendo alla definitiva chiusura della posizione con conseguente limitazione del passivo.

Esempio di trailing stop

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Andiamo ora a formulare un esempio, in maniera da esaminare il modo migliore per impostare un trailing stop loss. Il nostro esempio parte dall’acquisto di azioni a 10 euro l’una e prevede il suo utilizzo al 10% sotto il valore di mercato al posto di uno stop loss a 9.

Nell’eventualità che il valore iniziale scenda a 9 euro, il titolo è sottoposto a vendita immediata, essendo stata toccata la soglia prefissata. Se, però, il prezzo dell’azione cresce, il trailing stop loss lo segue, restando ancora per il 10% sotto alla quotazione raggiunta. Proprio a questo punto si può apprezzare la validità di questo strumento.

Se la quotazione dell’azione tocca i 15 euro, il trailing stop loss si posiziona a 13,50. Non impedisce quindi di approfittare di una ulteriore crescita dopo aver conseguito un guadagno pari a 5 euro.
Ove, invece, il valore dell’azione cala a 13.50 euro, il trailing trailing stop-loss viene attivato in automatico, consegnando un utile pari 3.50 euro.

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I pro e i contro del trailing stop

Prima di inserire un trailing stop occorre naturalmente sottoporre questo strumento ad una analisi spassionata, in grado di individuarne i migliori aspetti, oltre agli eventuali difetti.

Per quanto riguarda il primo aspetto, tra i maggiori benefici resi possibili da un accorto utilizzo del TS all’interno del proprio trade occorre rammentare la flessibilità. Trattandosi infatti di un sistema automatico, non si deve intervenire manualmente al fine di spostare il limite dello stop.

Se la posizione muove nella direzione individuata permette di continuare a riscuotere, nel caso di perdite viene chiusa in base al limite impostato originariamente. In tal modo il trailing stop si mostra per quello che effettivamente è, uno strumento ideato per ottimizzare il proprio investimento.

Se invece si devono individuare eventuali difetti, il maggiore è da riscontrare nel fatto che è, per l’appunto, un sistema automatizzato, la cui resa dipende in definitiva dalla scelta operata inizialmente. La possibilità che l’impostazione del trailing step risulti inadeguata può così tradursi in un danno notevole.

Se viene posizionato troppo lontano, si apre il rischio di perdite molto estese. Ove invece venga stabilito troppo vicino il rischio è quello che la chiusura della posizione impedisca di trarre adeguati profitti, vanificandone le potenzialità.

Dove usare il trailing stop: le migliori piattaforme

Il modo migliore per inserire il trailing stop è l’individuazione della piattaforma in grado di esaltarne le caratteristiche. Come sappiamo bene, in Italia il panorama in tal senso è estremamente ricco e variegato. Gli operatori di questo settore sono in effetti tanti, rendendo addirittura complicata la scelta finale.

Anche perché non mancano i casi di piattaforme nate esclusivamente allo scopo di raggirare gli aspiranti trader più ingenui. Proprio per evitarli il nostro consiglio è di riflettere molto prima di operare la scelta finale e di fare estrema attenzione a scremare il lotto eliminando chi non ha una licenza.

Se molti sono gli operatori in grado di dare notevoli garanzie in termini di qualità e sicurezza, ce ne sono alcuni dai quali è impossibile prescindere, ad esempio eToro, Plus 500 e XTB. Andiamo ad esaminarli nel dettaglio.

eToro

etoro logo

Quando si parla di trading online è letteralmente impossibile ignorare eToro. Il broker israeliano è infatti riuscito a catalizzare il consenso di milioni di trader in ogni parte del globo. Un feeling derivante in particolare dalla proposizione del social trading.

Con questo termine si intende la modalità che adotta il principio di condivisione imperante sui social network. In questa eventualità ad essere condivise sono le impostazioni di commercio adottate dagli utenti più esperti. Il trader alle prime armi ha infatti la possibilità di ricopiare per filo e per segno le posizioni da essi impostate. In tal modo viene ad essere ridotto il rischio di perdere i soldi depositati sul proprio conto sin dall’esordio.

stop loss etoro

Naturalmente il copy trading, altro nome con cui è noto, non è l’unico asso a disposizione di eToro. Il broker vanta infatti livelli di sicurezza e operatività tra i più elevati in assoluto, permettendo agli utenti di concentrarsi sul proprio commercio. Chi sceglie eToro sa in partenza di affidarsi ad una piattaforma di grande qualità, performante e conveniente. Non stupisce quindi eccessivamente la sua reputazione.

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Plus 500

plus 500 logo

Come eToro, anche Plus 500 è di stanza in Israele, da dove si dipartono le su diramazioni commerciali. Fondato nel 2008, da allora ha intrapreso un cammino incentrato su sicurezza, qualità dei servizi proposti e convenienza. Un percorso salutato da notevole successo, tale da consentirgli la quotazione presso il London Stock Exchange, all’interno del listino FTSE 250.

Naturalmente si tratta di una piattaforma di trading autorizzata, tenuta quindi a garantire il massimo di sicurezza ai propri clienti. In tal modo gli stessi possono dedicarsi alla ricerca del profitto evitando le possibili perdite derivanti da disguidi tecnici o lacune di vario genere. Proprio la necessità di rispondere ai requisiti imposti dagli enti di sorveglianza dei mercati obbliga, ad esempio, il broker ad aderire all’ICS.

L’Investor Compensation Scheme è il fondo di compensazione che permette agli utenti danneggiati di essere risarciti, sino ad un massimo di 20mila euro. Ove si verifichi la sottrazione di dati sull’account o un default della piattaforma, Plus 500 è tenuta al risarcimento.

Tra le caratteristiche salienti di Plus 500 occorre ricordare in particolare la sua semplicità di utilizzo. Basta un deposito minimo di 100 euro per poter avere a propria disposizione azioni, CFD, Forex, materie prime e molti altri titoli e mercati su cui aprire posizioni.

Non va dimenticata poi la presenza di un’ottima demo gratuita, che consente di testare le nozioni apprese, senza impiego di denaro. Proprio queste peculiarità fanno del sito un punto di riferimento per il trading online su azioni, materie prime, CFD e molto altro.

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XTB

xtb logo

Altra piattaforma su cui il trailing stop (TS) può essere utilizzato con grandi vantaggi sul prezzo è sicuramente XTB. Anche in questo caso il broker vanta le licenze rilasciate da molte autorità di controllo dei mercati. Tra di esse spiccano quelle di CySEC (Cyprus Security Exchange Commission) e FCA, che obbligano l’operatore a rispettare standard molto elevati. Oltre a obblighi ben precisi, come quello di separare il conto aziendale da quelli degli utenti.

Tra i principali punti qualificanti della sua proposta occorre ricordare in particolare la presenza di una piattaforma proprietaria, xStation5. Si tratta di uno strumento tecnico pluripremiato, tale da garantire un’esecuzione degli ordini non solo affidabile, ma anche immediata.

Oltre ad un’accademia di formazione reputata tra le migliori in assoluto, che consente ai trader alle prime esperienze di consolidare il proprio know-how. Chi intende investire con profitto sui vari mercati può peraltro contare sull’ausilio di una demo gratuita di notevole livello.

Per quanto riguarda la sua operatività. XTB è considerato il miglior broker in assoluto per chi intende investire in Forex e CFD (Contract for difference). Considerato che proprio il trading sui set di valute è uno dei campi privilegiati su cui esercitare il trailing stop, XTB rappresenta una piattaforma ideale per chi intende utilizzarlo.

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Trailing stop e mercati: dove utilizzarlo?

Uno dei limiti del trailing stop deve essere considerato l’impossibilità di utilizzarlo per tutti i mercati. Si tratta infatti di un ordine di arresto automatico dell’investimento teso ad inseguire lo sviluppo dei prezzi. Una caratteristica tale da renderlo molto suscettibile alla volatilità di un titolo. Sino a diventare deleterio ove si tratti di Bitcoin e criptovalute in genere, uno dei segmenti di mercato più turbolenti in assoluto.
Una valutazione sulla convenienza di questo mezzo, però, deve essere condotta anche in relazione alle piazze finanziarie. Se si prendono come riferimento le azioni presenti nell’Hang Seng cinese, occorre tenere in considerazione il fatto che si tratta di un mercato molto particolare.

Trattandosi di un sistema di capitalismo socialista, le tensioni che lo caratterizzano sono meno marcate di altre. Tanto da indurre gli esperti a reputare il TS più utile in mercati azionari maturi come quelli del mondo occidentale. Un fattore che dovrebbe essere tenuto in conto, prima di adottarlo su Capital.com o altro sito online.

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Trailing e Stop Loss: analogie e differenze

Come abbiamo visto, quindi, siamo in presenza di uno strumento automatico in grado di decidere la posizione da assumere nel nostro trading al verificarsi di determinate situazioni. A questo punto, più di qualcuno si sarà chiesto: ma non è lo stesso modus operandi di Stop Loss e Take Profit?

In effetti si tratta di una domanda sensata. Anche gli ultimi due strumenti si pongono nell’ottica dei cosiddetti limit order. Ovvero di quegli strumenti che permettono al trader di impostare in automatico le proprie operazioni su CFD o un titolo di qualsiasi genere.

Una modalità di commercio che assicura due vantaggi di notevole rilevanza:

  1. provvede a limitare anche drasticamente il tempo trascorso sulla piattaforma;
  2. apre la possibilità di sveltire il processo di analisi, con conseguente passaggio all’operazione successiva su un titolo, facilitando un’accurata e proficua gestione del fattore tempo.

Le differenze, però, ci sono e anche notevoli. In effetti il TS assume una funzione intermedia tra quella che caratterizza Stop Loss e Take Profit, assumendo le caratteristiche positive di entrambi. E’, infatti, in grado allo stesso tempo di limitare il passivo ove il mercato vada in senso contrario alla previsione effettuata e di trarne profitto prima che muti orientamento. Si tratta in effetti di una funzione di grande rilevanza e da tenere in conto.

I nostri consigli sul trailing stop

Quanto detto sino a questo punto dovrebbe aver fatto comprendere importanza e rilevanza del TS ai fini di un trading redditizio su Capital.com o altro sito. Per esaltarne le caratteristiche, però, occorre ricordare che non è applicabile ad ogni possibile situazione.

Al contrario, il nostro consiglio è di evitarne l’utilizzo nelle fasi di mercato laterale. Ovvero quelle in cui il prezzo non assume alcuna tendenza, muovendosi invece con un moto oscillatorio tra due estremi, indicati come supporti e resistenze.

Di converso, gli esperti consigliano di utilizzarlo quando il mercato si trova in trend. In tal modo è possibile trarne il massimo di utile proprio facendogli seguire l’andamento dell’operazione spostando il suo limite sempre più in alto, mentre il prezzo segue la direzionalità della tendenza. In un ordine di questo genere il beneficio che si ottiene è di guadagnare più di quanto sarebbe possibile con un semplice take profit.

Un terzo consiglio da tenere in considerazione è poi quello relativo al non adottarne uno eccessivamente stretto. Quando ciò avviene il rischio è di uscire troppo presto dal mercato. L’andamento del prezzo, infatti, non si verifica sotto forma di una linea retta continua, ma con un movimento oscillatorio. Ove una di queste oscillazioni toccasse il TS ne conseguirebbe l’uscita dalla posizione, impedendo di sfruttarne tutte le opportunità.

L’ultimo consiglio che ci sentiamo di aggiungere a quanto detto sinora è quello riguardante la necessità di fare pratica con una versione demo. Anche il TS, per poter essere usato in maniera adeguata, deve essere testato.

Per evitare di farlo in operazioni reali si può in effetti approfittare della modalità di simulazione proposta dai migliori broker, a partire da eToro, Capital. com, Plus 500, Trade.com e XTB. In questo modo non si metteranno a repentaglio i soldi del proprio deposito nell’apertura delle prime posizioni, che sono le più delicate. Se la versione demo del trading non prevede il carico di stress di quello reale, è comunque una buona palestra per iniziare a capirlo.

Conclusioni

Inserire il trailing stop in un ordine rappresenta un efficace strumento quando si tratta di ottimizzare il trading sul prezzo di azioni, CFD e altri asset. Grazie al suo utilizzo è possibile non solo garantire il take profit di una operazione, ma anche limitarne al massimo le possibili perdite. Proprio per questo è uno degli strumenti più utilizzati in assoluto dai trader, anche i più esperti.

Abbiamo quindi esaminato il trailing stop in tutti i suoi aspetti, al fine di comprenderne l’effettiva utilità. Non resta ora che inaugurare l’ultima sezione di questa nostra guida, quella relativa alle domande più frequenti che gli utenti si fanno a proposito di questo strumento.

FAQ

Cos’è il trailing stop?

Il trailing stop è in pratica un ordine di chiusura in grado di adattarsi in maniera automatico alla direzionalità dei mercati e del prezzo. Grazie al suo utilizzo è possibile ottimizzare il take profit e limitare al massimo eventuali passivi.

Il trailing stop è efficace?

La risposta è sicuramente positiva. Il trailing stop rappresenta un efficace modo di rispondere alle turbolenze in atto ogni giorno sul mercato. Occorre però non ritenerlo infallibile e applicarlo in maniera corretta. Soprattutto, bisogna partire da un presupposto: non si deve impostare e adattarlo in maniera indiscriminata ad ogni mercato e asset, ma procedere con acume.

Qual è la differenza tra stop loss e trailing stop?

Tra stop loss e trailing stop ci sono alcune analogie, rientrando entrambi nei cosiddetti limit order. Non sono però la stessa cosa. A scavare una differenza decisiva è il fatto che il trailing stop non solo limita le perdite, ma non ferma i guadagni. Per riuscire a farlo si adatta alle condizioni dei mercati. Lo stop loss, al contrario, viene deciso in partenza e rimane immutato.


Marzia  Posta | Gestore di portafoglio- Con un master in Finance conseguito presso l’università Luiss di Roma lavora da più di 10 anni presso Unicredit come gestore di portafoglio e risk analyst.