Ultimo aggiornamento il 11/03/22
Parlando di investimenti non si può non approfondire un tema fondamentale come quello rappresentato dalla possibilità di investire all’estero, un’opportunità che si dimostra importante in due principali ottiche: come “scelta di campo” di chi preferisce credere nei mercati stranieri e come possibilità di diversificazione per chi è sempre in cerca di nuovi spunti per diramare le proprie attività.
Ci sono davvero tanti mercati da approfondire, alcuni dei quali risultano estremamente popolari e capaci di dare certezze ed altri che invece definiamo come emergenti: tutte opzioni che intendiamo presentare in questa guida.
Sommario
I mercati esteri migliori
Come ben sappiamo i mercati su scala internazionale sono molti, così come molte sono le maggiori Borse Valori capaci di avere un impatto determinante nella finanza globale, è per questo che chiunque interessato ad investire all’estero dovrebbe familiarizzare con realtà straniere tanto come quelle italiane, con particolare riferimento a nomi come il NYSE (New York Stock Exchange) e NASDAQ, ovvero i maggiori della Borsa di New York, il London Stock Exchange Group (LSE, proprietario anche della Borsa Italiana), ma anche il Nikkei 225 ed il TOPIX della Borsa Giapponese o il SSE ed il SSE50 della Borsa Cinese.
Tutte realtà fondamentali che danno la possibilità di investire all’estero in azioni ed indici cogliendo tutte le occasioni che le borse internazionali presentano ogni giorno.
Gli strumenti acquistabili
La prima tappa di questo viaggio è appunto quella alla scoperta dei migliori strumenti di trading che possiamo utilizzare per investire all’estero, strumenti che accomunano i mercati stranieri a quello italiano moltiplicando le possibilità di operatività ed offrendo un ampio ventaglio di spunti di diversificazione di cui ognuno può risultare ideale in base alle esigenze più specifiche.
Qual’è il migliore di questi strumenti? Non bisogna eleggerne uno su tutti, la risposta più giusta dipende da quella che è l’esigenza specifica di ciascun trader ed è proprio per questo che il primo passo fondamentale sta nel conoscerli tutti.
Titoli di Stato
I titoli di stato sono delle obbligazioni, dei documenti finanziari ufficiali, che i Governi emettono periodicamente per mano dei propri Ministeri delle Finanze al fine di agire sul proprio debito pubblico finanziandosi attraverso gli investimenti dei privati cittadini.
Acquistare dei titoli di stato di fatto significa acquistare un diritto di credito verso lo Stato facendo “un prestito” che andrà a coprire una parte del deficit pubblico attraverso obbligazioni che hanno una durata nel tempo e che, una volta trascorso il termine stabilito, danno il diritto di ricevere indietro quanto investito accompagnato da una porzione di interesse.
Qual’è il vantaggio di questa tipologia di prodotto? Non è solo una questione di interessi, ma soprattutto di sicurezza: si tratta infatti di una tipologia di deposito garantito dai Governi stessi e quindi affidabile.
CFD
I CFD (Contratti per Differenza) sono prodotti finanziari tipicamente proposti dai broker online che danno la possibilità di operare su una grande quantità di asset operando con rapidità e flessibilità.
Quando investiamo in CFD ci troviamo a comprare delle opzioni legate all’andamento dei mercati senza doverci troppo esporre finanziariamente: attraverso queste opzioni ci troveremo di fatto a “scommettere” sulla salita o sulla discesa del valore di un determinato asset nell’arco di un tempo che saremo noi stessi a stabilire, un tempo che può essere anche molto breve.
Il vero vantaggio di questo prodotto finanziario è che proprio attraverso i suoi tempi rapidi permette di fare operazioni ripetute nelle quali esporsi molto limitatamente ambendo contemporaneamente a profitti interessanti.
ETF
Gli ETF (Exchange Traded Founds) sono dei fondi che hanno la particolarità di venire negoziati in Borsa analogamente a come succede per azioni, obbligazioni o materie prime.
Il motivo del loro successo in ambito finanziario è principalmente la loro semplicità: sono strumenti con un andamento lineare che permette di operare sfruttando tutte le principali strategie tipicamente applicate investendo in azioni o in altri asset, questo tanto operando a breve quanto a lungo termine investendo anche cifre ridotte (grazie al fatto che gli ETF si basano su lotti più contenuti rispetto ad altri asset).
Ma non è finita, la natura degli ETF è tale che i loro costi di gestione siano molto contenuti a partire dalle loro commissioni, che sono ben più ridotte rispetto a quelle di altri prodotti finanziari, il che naturalmente li rende uno strumento di speculazione molto economico.
Azioni
Le azioni sono gli strumenti di investimento di gran lunga più diffusi e conosciuti e rappresentano i titoli relativi ad una qualsiasi società quotata in una delle varie Borse Valori esistenti al mondo: attraverso l’acquisto di azioni non solo si diventa nominalmente proprietari di una percentuale dell’azienda stessa (chiaramente in proporzione alla quantità di titoli detenuta), ma si ha la possibilità di speculare dalla compravendita delle stesse vendendole quando risultano avere un valore superiore a quello con cui le si acquista.
L’universo azionario è caratterizzato da una grande vivacità ed ad una ampissima gamma di ordini di costo visto che, in base al valore ed al successo di un’azienda, i titoli avranno un valore differente: viene quindi da sé che operare in azioni possa avere un impatto finanziario molto variabile sul trader.
Per quanto uno dei loro vantaggi sia la potenzialità di acquistare azioni a basso prezzo per vederne il valore lievitare notevolmente nel tempo, ne è di conseguenza tale anche il rischio.
Indici
Operare sugli indici significa farlo sull’andamento stesso dei mercati a cui sono riferiti, questo perché un indice è in buona sostanza come una media che rappresenta il valore di tutta una tipologia di azioni nel suo complesso, ovvero un modo per prendere come punto di riferimento il loro complesso.
Questa tipologia di operazioni ha fondamentalmente una caratteristica distintiva rispetto al farlo sulle azioni: trattandosi di una media tra tanti titoli, un indice ha tendenzialmente un andamento più regolare risultando meno soggetto a cambiamenti repentini, il che naturalmente permette di operare con sicurezza esponendosi ad una quantità di rischi inferiore.
Considerando che gli indici si riferiscono a categorie azionarie localizzate in una determinata area geografica o ad un singolo stato, è anche più agevole procedere nella fase di analisi e previsione, per la quale i dati macroeconomici diventano una risorsa primaria.
Come investire all’estero: le migliori piattaforme
Abbiamo già detto che investire all’estero significa anche poter fare conto su di una serie di strumenti finanziari come quelli presentati poco fa che permettono di operare direttamente dall’Italia prendendo come riferimento quelli che sono tutti i principali riferimenti stranieri.
Ma come si può fare? Quali sono i referenti ideali da scegliere? Per rispondere a queste domande vogliamo ora presentarvi quelle che consideriamo essere le migliori piattaforme per investire all’estero: tutti broker idealmente perfetti visto che risultano sicuri e riconosciuti anche in Italia e che danno la possibilità di operare tanto su asset nazionali quanto su realtà estere.
Quali sono i broker più validi anche per investire all’estero?
- eToro: uno dei broker in assoluto più evoluti che ci siano al mondo, completo al punto da permettere di operare con qualsiasi tipologia di asset, italiano e non, attraverso strumenti finanziari che risultano ideali tanto ai trader più esperti quanto a chi invece muove i propri primi passi nel mondo del trading anche sfruttando features esclusive come il Social Trading.
Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario sapere come funzionano i CFD e se ci si può permettere di perdere i propri soldi. Leggi la recensione completa etoro.
- Plus500: un broker online di fama globale che esiste e domina ormai da decenni proponendo ai propri trader non solo tantissimi strumenti finanziari, ma anche una quantità enorme di asset che abbracciano sia realtà italiane quanto realtà straniere offrendo un ambiente di investimento ideale praticamente per qualsiasi tipologia di operatore, tanto ai professionisti quanto ai neofiti.
- Capital.com: un portale sicuro e completo che viene garantito da tutte le più significative certificazioni internazionali, un ambiente perfetto che permette di muoversi con agio investendo sia attraverso strumenti finanziari riferiti all’Italia quanto a tutte le principali realtà estere, facendo affidamento su una piattaforma molto semplice da utilizzare qualsiasi sia il livello di esperienza del trader che la sceglie.
- XTB: un altro broker di indiscutibile fama e qualità che di distingue soprattutto per la sua piattaforma di investimento, assolutamente semplicissima da utilizzare ma al contempo completa sotto tutti i punti di vista qualsiasi sia la tipologia di prodotti finanziari che si desidera utilizzare o la provenienza degli asset da prendere come riferimento.
- AvaTrade: un broker di trading online utilizzato in tutto il mondo che possiede tutte le più importanti certificazioni di sicurezza che esistano così come una piattaforma di investimenti tanto evoluta quanto user friendly con la quale avere accesso a tutti i maggiori asset mondiali per operare all’estero così come per farlo in Italia.
Investire all’estero: la nostra selezione
Facciamo adesso un passo ancora più addentro all’investire all’estero citando le possibilità e gli scenari offerti da alcuni Paesi che, per motivi differenti, vengono spesso in considerazione da chi decide di fare trading in realtà straniere.
Non si tratta dei migliori o dei peggiori paesi per investire all’estero, ma di un ventaglio di casistiche ottime a titolo esemplificativo per comprendere meglio la questione.
Curiosi di scoprire cosa significhi investire all’estero utilizzando come esempi Paesi così diversi tra di loro sia per cultura che per contesto socioeconomico? Allora non vi resta che proseguire.
Investire in Africa
Investire all’estero scegliendo di investire in Africa o comunque nel mondo africano è un ottimo esempio da cui cominciare visto che si tratta di un’area del mondo che presenta tante opportunità quanto rischi.
I principali rischi dell’investire in Africa stanno sicuramente nella cronica condizione di instabilità politica che la maggior parte dei paesi del continente vive ormai da decenni: che si tratti di acquistare immobili, aprire attività commerciali o scegliere strumenti finanziari, farlo in Africa significa tanto andare incontro a condizioni capaci di far fruttare moltissimo anche piccole cifre quanto andare incontro a condizioni sociopolitiche capaci di far cambiare repentinamente le condizioni con cui si opera.
I migliori settori per operare in Africa sono sicuramente le materie prime, i diamanti, i metalli rari ed, almeno nelle zone a maggior sviluppo turistico, anche il settore immobiliare.
Investire in Albania
E’ rischioso investire in Albania? Questa è una domanda che ci si pone spesso quando interessati ad investire all’estero scegliendo dei paesi emergenti che siano però fisicamente vicini a quello Italiano, una vicinanza che parlando di Albania presenta anche dei vantaggi davvero non irrilevanti.
Investire in Albania è una possibilità assolutamente molto valida, soprattutto quando si parla di operare nel mondo immobiliare o in particolare in quello turistico, che sta crescendo moltissimo: una possibilità molto meno rischiosa di quanto non venga spesso dipinta, tanto che rappresenta uno dei migliori “compromessi” per gli italiani che decidono di investire all’estero.
Il meglio della realtà albanese sta sicuramente nelle possibilità date dagli investimenti immobiliari e nel settore turistico, per quanto anche le azioni di aziende di servizi sembrano essere in grande sviluppo.
Investire in Cina
Investire in Cina negli ultimi anni è diventata una delle possibilità per investire all’estero per antonomasia: si tratta di uno stato che sta vivendo una crescita sul piano economico, sociale ed industriale davvero incredibile, tanto che la vera domanda da porsi non è tanto se sia o meno rischioso farlo, ma quali siano i migliori settori per investire in Cina in un momento di tale fermento generale.
Qualsiasi siano i settori che più potreste trovare interessanti nel vostro caso specifico, muovere i propri interessi in Cina può rappresentare una scelta davvero vincente, ma non immune da criticità dovute al particolare modo di intendere gli affari.
Per ottenere il massimo dalle operazioni effettuate in Cina consigliamo di muovervi soprattutto nel settore azionario delle aziende tech, così come in quello di terre rare e metalli rari di cui la Cina detiene quasi il monopolio.
Investire in Marocco
Anche investire in Marocco sembra essere una possibilità sempre più percorsa da chi decide di investire all’estero, ma anche in questo caso ci si chiede quali n siano i principali rischi visto che si tratta in qualsiasi caso di un mercato geograficamente localizzato all’interno di quello africano.
A prescindere dai potenziali rischi investire in Marocco ha anche dei grossi vantaggi, questo perché si tratta sia di un mercato molto sviluppato almeno rispetto agli standard presenti in Africa che di un mercato geograficamente vicino a quello italiano, il che è sicuramente molto agevole soprattutto quando si parla di investire all’estero in immobili.
Come già accennato il settore di maggiore successo in Marocco è quello turistico, ma anche quello immobiliare sembra in grande crescita così come lo è quello azionario legato alle aziende attive nell’erogazione di servizi.
Investire negli Stati Uniti
Investire negli Stati Uniti è un’altra di quelle possibilità che, come abbiamo visto parlando di Cina, lascia chiedere più che altro quali siano gli strumenti migliori per farlo visto che parliamo di un paese che, per quanto non in fase di boom economico, sia sempre e comunque in prima fila in tutte le maggiori innovazioni sul piano industriale ed economico rimanendo in qualsiasi caso un faro che molto spesso detta il percorso finanziario nel mondo occidentale e non.
Investire all’estero scegliendo di operare negli USA ha tanto benefici quante possibili criticità, ma è e rimane uno scenario assolutamente interessante anche in questi tempi nei quali l’attenzione sembra cadere più sulle realtà orientali che occidentali.
Sono tanti i settori validi per operare negli Stati Uniti, ma su tutti spiccano sicuramente il settore azionario delle aziende tech e quello delle materie prime come il petrolio, nelle quali gli USA hanno ancora una posizione di vertice.
Investire in Svizzera
Un’altra possibilità sempre di punta quando si tratta di investire all’estero è la Svizzera, questo perché investire in Svizzera significa entrare nelle maglie di uno Stato che offre condizioni senza pari dal punto di vista legislativo e fiscale, ma anche di un territorio che non permette investimenti “a buon mercato”.
I migliori settori per investire in Svizzera sono sicuramente quelli finanziari, ma anche molti settori industriali del paese rappresentano un grande motivo di interesse per gli investitori stranieri, questo senza contare che si tratta un’altra volta ancora di uno Stato a noi vicino nel quale diventa logisticamente più semplice gestire un business.
Gli investimenti ideali da fare in Svizzera sono appunto quelli legati agli scambi finanziari, ai titoli di stato ed ad alle azioni di tutte le aziende attive nel settore farmaceutico.
Investire in Romania
Parlando di investire all’estero in mercati europei che siano in qualsiasi caso emergenti, investire in Romania diventa un argomento che merita grande attenzione, tanto più quando si desidera investire in un settore immobiliare che risulta essere in grandissima crescita e che ancora promette margini di guadagno molto ampi.
Ma investire in Romania è rischioso? In realtà no, o almeno non lo è più che farlo nella maggior parte dei paesi che stanno crescendo venendo fuori da un passato più difficoltoso rispetto a quello della generale media europea, ma in qualsiasi caso merita attenzione sia in termini di possibilità che di eventuali criticità.
Come anticipato gli investimenti ideali da fare in Romania sono quelli nel settore immobiliare, che è in forte crescita, ma anche quello turistico sta in generale crescendo molto e risulta caldamente consigliato.
Comprare un immobile all’estero
Una possibilità per investire all’estero è come sempre l’acquisto del mattone che, come ben sappiamo, è la forma di investimento per antonomasia, ma quali sono le criticità ed i vantaggi di farlo su mercati stranieri?
La scelta di comprare un immobile all’estero può avere sicuramente alcuni vantaggi, soprattutto quando si sceglie di farlo in posti che risultano essere in crescita dal punto di vista turistico o commerciale in generale così da poter avere l’opportunità di cavalcare l’onda di un boom immobiliare.
Chiaramente questa possibilità diventa ancora più interessante quando ci crea occasioni in Paesi nei quali il mercato immobiliare fa riferimento ad una misura di costo ben inferiore rispetto all’Italia, questo perché naturalmente dà occasione di investire in immobili anche a persone che qui non lo potrebbero fare.
Però prima di buttarcisi a capofitto bisogna appunto tenere da conto alcune criticità, tra le quali ne spiccano principalmente due: la prima è di carattere tecnico/burocratico ed è rappresentata dal dover procedere all’acquisto di un immobile in un luogo del quale non conosciamo a dovere né l’iter necessario per farlo né lo storico relativo alla fluttuazione dei prezzi (e degli eventuali rischi).
La seconda criticità è strettamente connessa alla prima ed alla gestione pratica dell’operazione, questo perché significa dover percorrere una delle due strade principali: o essere fisicamente presenti in loco così da poter scegliere l’immobile e seguire in prima persona tutti i passaggi fondamentali della trattativa e dell’acquisto, o doversi affidare ad un intermediario incaricandolo di gestire entrambe le fasi.
La prima è una possibilità chiaramente valida e più sicura, ma richiede appunto la possibilità di dedicare tempo ed energie all’operazione stando anche molto tempo fuori dalla propria sede principale (o effettuando numerosi viaggi potenzialmente onerosi), la seconda invece è una possibilità più “comoda” dal lato pratico, ma chiaramente più rischiosa sul piano fiduciario.
I rischi di investire all’estero
Parlando in termini generali investire all’estero presenta delle criticità simili a quanto appena raccontato riferendoci al mercato immobiliare in particolare, criticità che in alcuni casi potrebbero diventare dei veri e propri rischi.
Analogamente a quanto presentato poco fa queste criticità/rischi sono principalmente di due nature: una di conoscenza e l’altra logistica.
Investire all’estero, tanto più in luoghi con un contesto economico e culturale molto diverso dal nostro, significa “scommettere” su mercati di cui si conosce poco la realtà e che potrebbero nascondere dei risvolti inaspettati: un rischio decisamente insidioso soprattutto quando ci si ritrova a fare un investimento importante sul quale puntiamo molto, e questo vale tanto parlando di un acquisto immobiliare quanto dell’apertura di un’attività commerciale o dell’utilizzo di strumenti di risparmio promossi da realtà pubbliche e private.
La seconda criticità (nonché grosso rischio potenziale) sta proprio nella soluzione più comune a quanto appena argomentato: molto spesso per sopperire alla mancanza di conoscenza su un determinato mercato locale ci si ritrova ad affidarci ad intermediari finanziari che, al prezzo di una commissione o comunque di un emolumento, si occupano di gestire l’operazione per noi, una dinamica che ci alleggerisce molto sul piano pratico ma che apre la porta a rischi anche consistenti quando non si può garantire per la loro affidabilità.
Tutto questo però non vuole certo rappresentare un motivo di scoraggiamento verso la possibilità di investire all’estero, ma un “promemoria” su come affrontare questi investimenti con coscienza così da preservarne i grandi benefici potenziali riducendo contemporaneamente al massimo le ragioni di rischio.
Conclusioni: i nostri consigli
Concludiamo la nostra guida su come investire all’estero ribadendo un aspetto fondamentale tra quelli che abbiamo trattato, cioè l’interpretazione di cosa significhi: investire all’estero non significa solo comprare un immobile o aprire un’attività commerciale in un altro paese dovendoci avere un rapporto pratico, ma significa anche poter sfruttare una serie di prodotti finanziari stranieri che permettano di operare altrove restando direttamente a casa, facendo per esempio trading online esattamente come faremmo utilizzando strumenti analoghi riferiti al mercato italiano.
Cosa aggiungere di più se non augurarvi di fare grandi affari, sicuri che investire all’estero possa essere una grande fonte di soddisfazione economica!
FAQ
✅ Investire all’estero conviene?
Sì, investire all’estero conviene, innanzitutto perché offre una grandissima opportunità di diversificazione godendo dei benefici differenti relativi a realtà nazionali che possono rendere alcune operazioni più vantaggiose di quanto non lo sarebbero se effettuate sul mercato italiano. Naturalmente investire all’estero presenta anche delle criticità particolari, ma questo è già di per sé parte integrante del concetto stesso di trading e quindi ci sarebbe comunque.
✅ Come investire all’estero?
Ci sono molti modi per investire all’estero e non tutti implicano in realtà una presenza fisica nel paese che sceglieremo per farlo: attraverso il trading online è per esempio possibile muovere i propri investimenti verso prodotti finanziari stranieri senza dover “muovere un passo” da dove ci troviamo, questo perché implica semplicemente la scelta di asset stranieri da trattare in modo sostanzialmente identico rispetto a quanto non faremmo scegliendone di analoghi in Italia.
✅ Come comprare casa all’estero?
Comprare casa in un paese straniero è senza dubbio un’ottima possibilità per investire all’estero e potrebbe avere molti vantaggi rispetto al farlo in Italia, tanto più quando scegliamo di comprarla dove ci sono tasse più basse ed un settore immobiliare in maggiore crescita nel quale sia più semplice comprare a poco in vista di una rivendita a prezzo maggiorato quando il suo valore crescerà, ma è anche una pratica che presenta delle criticità e dei rischi diversi (ma non per forza superiori) rispetto a quelle a cui si andrebbe incontro facendolo da noi.