Staking criptovalute: cos’è e come funziona

Ultimo aggiornamento il 17/06/22

Per chi è alla costante ricerca di nuove fonti di reddito alternative, una possibile soluzione può essere rappresentata dal Crypto Staking.

Si tratta di un meccanismo abbastanza semplice, che permette però di ottenere una rendita passiva da parte di chi è solito investire in criptovalute. Andiamo quindi a osservare più da vicino lo staking, in maniera tale da riuscirne a capire le effettive potenzialità.

Staking crypto cos’è?

Per staking crypto si intende il meccanismo molto simile a quello che sovrintende il pagamento di interessi nel caso dei conti correnti bancari. In pratica il possessore di criptovaluta blocca una porzione di quella in suo possesso per un determinato periodo di tempo, venendo remunerato in base alla percentuale stabilita in partenza.

A versare le ricompense possono essere vari soggetti, a partire dalle piattaforme di scambio (Cryptosmart è un esempio in tal senso) e da quelle di trading online, cui si aggiungono i cosiddetti staking pool. Con questo termine si intendono i pool cui si collegano i possessori delle monete virtuali tramite il proprio wallet.

Occorre anche sottolineare che il meccanismo in questione è collegato ad una questione fondamentale per gli asset digitali, ovvero l’algoritmo di consenso su cui ognuna di esse basa il suo funzionamento. Proprio per questo la questione necessita di una spiegazione più ampia e articolata.

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Come funziona lo staking crypto?

Per capire meglio come funziona lo staking crypto occorre partire proprio da una questione preliminare relativa all’organizzazione della blockchain. All’interno della rete, si tratti di Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Cardano (ADA), Ripple (XRP) o altro token, si svolgono ogni giorno nuove operazioni con relative transazioni in denaro. Per poterle condurre a termine occorre che i processi decisionali siano approvati dai nodi che compongono la blockchain. Le procedure predominanti al momento sono due:

  • Proof of Work (PoW), che prevede complessi calcoli matematici tali da comportare l’utilizzo di macchinari molto potenti e costosi;
  • Proof of Stake (PoS), che sostituisce meccanismi casuali di scelta dei nodi interessati a quelli incentrati sui calcoli matematici.

In pratica, per poter partecipare al secondo processo, gli interessati devono prima mettere in staking crypto i loro token. Più sono quelli impiegati e maggiori sono le probabilità di venire scelti per poter partecipare alla convalida di una compravendita.

Il vantaggio che ne deriva è duplice: non soltanto è possibile ricavare le commissioni collegate alle transazioni in questione, ma anche una rendita passiva simile agli interessi previsti da un conto corrente bancario.

funziona staking crypto

Le migliori piattaforme che permettono lo staking crypto

Naturalmente, per poter approfittare delle opportunità collegate allo staking crypto occorre cercare prima di capire quali sono le migliori piattaforme che lo permettono. Tra di esse occorre soprattutto indicare:

  • YouHodler, società svizzera che ha lanciato la sua proposta di staking nel corso del 2019, attirando subito notevoli consensi per effetto del mix tra qualità dei prodotti offerti e semplicità di utilizzo. Si aggiungono i rendimenti proposti, che sono tra i più elevati in assoluto. Tra i gettoni digitali su cui è possibile depositare ci sono ad esempio Bitcoin, Chainlink e Uniswap;
  • Binance, uno dei più grandi cambiavalori cripto attualmente operanti a livello globale. La piattaforma ha dedicato allo staking una vera e propria sezione, “Earn”, che permette di guadagnare rendimenti interessanti su un ampio ventaglio di criptovalute come Cardano, Solana, Bitcoin, Terra e altre;
  • Crypto.com, altro exchange cripto in notevole crescita, anche grazie ad una campagna pubblicitaria estremamente aggressiva. Nel suo caso il rendimento dello staking non è vincolato solo al tempo del deposito, ma anche alla quantità di CRO, il token messo in campo da Crypto.com, per almeno un semestre. Tra i token interessati nel suo caso Bitcoin, Ethereum, Polkadot e la stablecoin Tether, tra gli altri;
  • NEXO, la piattaforma che propone i rendimenti più alti in assoluto tra quelle attualmente operanti. Tra le criptovalute da depositare sul wallet per dare vita ad una rendita passiva ci sono anche Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Solana e Polkadot;
  • Cryptosmart, piattaforma italiana che si sta affermando grazie alle robuste dosi di innovazione che la caratterizzano. Anche questo operatore ha deciso di offrire il proprio servizio di staking teso a remunerare eventuali prestiti di Cardano, Ethereum e Polkadot. Una proposta aggiuntiva che i clienti di Cryptosmart possono utilizzare con la massima flessibilità.

piattaforme staking crypto

Chi intende approfittare delle nuove opportunità offerte dallo staking crypto può naturalmente aderire alle proposte di questi operatori, che hanno già saputo segnalarsi per la qualità del prodotto proposto. Oppure rivolgere la propria attenzione ad un’altra piattaforma che è impossibile ignorare ogni volta che si parla di cripto-valuta, si tratti di trading o staking. Stiamo naturalmente parlando di eToro, il broker israeliano che ormai da tempo si propone come uno dei principali attori del settore.

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Staking crypto su eToro

eToro è ormai un vero e proprio punto di riferimento per chi intende aprire un account e condurre in maniera proficua il commercio di criptovalute. Non solo consente di investire tramite i Contract for Difference (CFD) e il CryptoCopy Portfolio, ma anche di operare il deposito dei gettoni virtuali per chi intenda approfittare delle opportunità proposte dal Proof of Stake.

La procedura per farlo è come sempre molto semplice e prevede il versamento delle ricompense previste mese dopo mese, senza che gli utenti debbano fare nulla, se non affidare i propri coin, di cui mantengono la proprietà, alla piattaforma. In tal modo è possibile eliminare qualsiasi genere di complicazione, versando a eToro una piccola commissione per il servizio prestato.

Gli asset virtuali su cui è possibile fare staking crypto sono Tron e ADA, con i compensi che iniziano a partire rispettivamente dall’ottavo e dal decimo giorno di detenzione. Il meccanismo che va a determinarne l’effettiva entità è estremamente trasparente e prevede i seguenti passi:

  • ogni giorno a partire da quello del deposito viene in pratica elaborata un’istantanea relativa al quantitativo di token detenuti da coloro che partecipano alla proposta;
  • alla fine di ogni mese, il totale di tutte le istantanee viene suddiviso sulla base del numero di giorni che lo compone, dando luogo ad una quantità media giornaliera;
  • sull’importo giornaliero medio sono effettuati i calcoli tesi a stabilire i premi mensili dei singoli partecipanti. Si calcola la percentuale di rendimento mensile per ogni asset aggiungendo al risultato la percentuale applicabile, a patto che superi il dollaro.

Come si può notare, quindi, lo staking di cripto su eToro è estremamente facile. È inoltre completamente sicuro, in quanto la app mette in atto le consuete misure tese ad impedire la sottrazione di fondi dal conto che la caratterizzano da sempre.

screenshot etoro staking

Staking crypto le ricompense

Lo staking crypto è una delle nuove notevoli opportunità aperte dalla sempre più forte presenza dell’algoritmo di consenso Proof of Stake. Il prestito dei coin operato da chi intende partecipare all’aggiunta dei blocchi sulla blockchain apre la possibilità di avere in cambio premi come se si trattasse di una rendita passiva, simile a quella derivante dal deposito del proprio capitale sul conto di una banca tradizionale.

Nel Proof of Stake a risultare coinvolti nei prestiti non sono i soldi tradizionali, bensì le valute virtuali, comprese le stablecoin. Le fees variano sulla base del rendimento assicurato dalle controparti (come abbiamo visto, ad esempio, Cryptosmart ne offre di estremamente vantaggiose), del periodo di blocco e della quantità di denaro virtuale depositato.

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Tipi di crypto staking

Esistono vari tipi di cripto staking. Tra di essi occorre ricordare in particolare i seguenti:

  • Staking Pool, strategia che si esplicita una volta che un gruppo di utenti va ad unire le proprie risorse al fine di aumentare la probabilità di convalidare i blocchi e ricevere un compenso per l’attività condotta. Questo metodo è al momento il più diffuso e il più efficace;
  • Cold Staking, che non obbliga a tenere costantemente online il computer, attutendo in tal modo il fattore di rischio, senza perdere le opportunità di guadagnare dal blocco dei propri asset digitali;
  • Staking gestito, che è appunto quello in cui si fa ricorso a exchange di criptovalute (Binance o Cryptosmart, ad esempio) oppure a broker di investimento sul web. Una soluzione che sta sempre più prendendo piede proprio per la possibilità di eliminare gran parte dei pericoli connessi a questo tipo di attività. Gli operatori in questione, infatti, sono obbligati a risarcire gli utenti danneggiati in quanto godono di una licenza che li vincola alle normative dei singoli Paesi.

I vantaggi e i limiti dello staking crypto

Lo staking crypto bisogna naturalmente valutarlo in tutti i suoi aspetti, prima della definitiva adozione da chi possiede cryptovaluta, in quanto presenta vantaggi e limiti da mettere sul piatto della bilancia. In particolare, tra i vantaggi si può sicuramente annoverare la possibilità di conseguire una rendita passiva mettendo le proprie monete digitali in un portafogli elettronico e tenendole bloccate per un certo periodo.

Si tratta inoltre di un metodo più semplice e impegnativo rispetto al mining portato avanti con il Proof of Work, che si può condurre solo con macchinari potenti e dispendiosi, gli unici in grado di aggiungere blocchi con l’attività di calcolo.

Tra gli svantaggi ce ne sono in particolare due da ricordare:

  • investire in questa attività non consente di garantirsi grandi ritorni, salvo poche eccezioni;
  • lo staking crypto non mette al riparo le proprie monete virtuali dal rischio collegato all’investimento finanziario, ovvero alle fluttuazioni che lo contraddistinguono.

Possiamo quindi affermare che se si intende ottenere ritorni cospicui dal proprio investimento è meglio puntare sulla compravendita degli asset o sugli NFT. Se si punta, al contrario, ad un ritorno anche contenuto, ma senza alcun genere di pericolo, un’operazione simile può rappresentare una discreta occasione.

La cosa realmente importante, prima di optare per questo genere di investimento, consiste nel soppesare attentamente pro e contro dell’operazione. In effetti le alternative per chi desidera procacciarsi un guadagno dagli asset cripto non mancano di certo.

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Le migliori criptovalute per fare staking

Naturalmente, una volta che si decide di partecipare allo staking occorre anche cercare di individuare le migliori criptovalute per poterlo portare avanti. Tra di esse gli esperti sono concordi nell’indicare le seguenti:

In ognuno di questi casi occorre seguire alcune regole per guadagnare le fees previste e adottare alcuni accorgimenti. Inoltre, è il caso di informarsi preventivamente su come è articolato il meccanismo previsto, in maniera tale da non avere pessime sorprese.

individuare migliori criptovalute

Staking crypto: conclusioni

Guadagnare con la criptovaluta è possibile in vari modi. Non soltanto facendo trading su un exchange come Binance o coi CFD offerti dai broker, oppure acquistando NFT, ma anche con lo staking proposto da un numero crescente di operatori. In tal caso si va a investire capitale su uno strumento che è incentrato sul meccanismo di base della blockchain, ovvero l’aggiunta dei blocchi alla catena per la convalida di una transazione.

Conviene investire il proprio capitale in questo modo? Dipende da quanto l’investitore si attende di guadagnare. Se spera di avere un cospicuo ritorno, probabilmente non lo otterrà, perlomeno se paragonato all’entità delle cifre impiegate per acquistare i coin da mettere in prestito o ai possibili ritorni degli NFT.

Se al contrario è disposto ad accontentarsi di una rendita sicura, affidarli ad un pool, ad uno scambio centralizzato (ad esempio Cryptosmart) o ad una piattaforma di investimento sul web può rivelarsi una scelta adeguata.

Al contempo, occorre però sapere che quando si fa un prestito di coin per lo staking crypto, il pericolo non esiste in quanto alla conservazione degli stessi in un wallet, ma si presenta in termini di quotazione. Mentre per le stablecoin essa resta ancorata all’asset di riferimento, per altre cripto le oscillazioni di mercato possono rivelarsi molto pericolose.

Mentre il proprio gruzzolo virtuale resta immobilizzato su un account, possono infatti verificarsi fluttuazioni di grande entità. Proprio per questo occorre fare in maniera tale da indirizzare i propri prestiti a siti che consentono di smobilizzare quando si vuole il capitale virtuale.

In definitiva, possiamo affermare che un’attività di questo genere deve essere condotta avendo ben presente ognuna delle mosse necessarie per renderla effettivamente proficua. Procedere senza una strategia chiara può, al contrario, aprire le porte a sgradite sorprese che è senz’altro meglio evitare.

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FAQ

✅ E’ legale lo staking crypto?

Lo staking crypto è assolutamente legale. Non esiste infatti alcuna norma di legge che vieti i prestiti del proprio quantitativo di criptovaluta, si tratti di stablecoin, memecoin o di altro genere, o di una parte di esso, ad una delle piattaforme che offrono tale servizio. Eventualmente l’unico problema potrebbe sussistere nel caso in cui lo scambio o il broker che lo offrono non diano garanzie per quanto concerne la sicurezza del prestito, ma non riguarda la sfera della legalità, quanto dell’attendibilità del sito scelto.

✅ E’ sicuro lo staking crypto?

Anche in questo caso la risposta è da considerare del tutto affermativa. Nel caso in cui si scelgano i wallet di un exchange come Binance o Cryptosmart, oppure di un broker di trading online come eToro, si può avere una certa sicurezza sotto questo delicatissimi aspetto. Ognuna di queste piattaforme digitali utilizza infatti sistemi di ultima generazione tesi a mettere al riparo le monete virtuali concesse in prestito dai propri clienti, in particolare con tecnologie di criptaggio avanzatissime.

✅ E’ redditizio lo staking?

Lo staking crypto può in effetti rivelarsi redditizio, a patto di scegliere la blockchain giusta operante con meccanismo PoS e affidare le proprie monete ad un interlocutore in grado di mixare il massimo di sicurezza a un rendimento interessante. Spesso un deposito di questo tipo viene remunerato in maniera tale da andare a compensare ogni genere di rischio e da accontentare le esigenze di chi intende ottenere un adeguato ritorno per il capitale investito.


Katerina Kolavev | Operatore di borsa – Di origine Ucraina si è trasferita in Italia all’età di 5 anni. Appassionata di prodotti finanziari lavora per la Borsa di milano in veste di broker e dealer. Con una laurea magistrale e dottorato di ricerca in Finanza applicata ha più di 10 anni di esperienza.